"Sono di quelle parti ed è normale che vengano fuori queste notizie. Quest'anno non si è potuto concretizzare il mio ritorno, ma personalmente non ho mai cercato di lasciare Napoli. Al contrario, qui sto bene, mi hanno dato tanta fiducia ed ho rinnovato da poco il contratto".

Testo e parole di Raul Albiol, difensore centrale del Napoli, che ai microfoni di As ha parlato in vista della sfida di domani pomeriggio, valevole per l'Audi Cup, contro l'Atletico Madrid ma non solo. Il centrale iberico ex Real Madrid, oramai da cinque anni protagonista in maglia azzurra, ha parlato di tanti temi, tra i quali l'adattamento alla vita all'ombra del Vesuvio. 

"Sì, il tempo è volato. Benitez mi chiamò e scelsi di accettare perchè cercavo più spazio. L'ho trovato, e in più ho scoperto un posto dove sto benissimo. Se mi sento napoletano? Beh, sono già tanti anni e mi hanno dato affetto dal primo giorno in cui ho messo piede qui. Qualcosa ti resta. I ritmi? Il caos napoletano è diverso, ti colpisce. E ovviamente il modo di guidare, i napoletani hanno delle regole tutte loro. Le ho imparate, ma il problema è che ti contagiano! Quando poi torno in Spagna devo stare molto più attento, lì è tutto molto diverso".

Uno sguardo al patto di ferro siglato dalla squadra, con la permanenza di Reina tassello fondamentale per portare avanti l'unità del gruppo: "Si parla tanto di questo patto, ma vincere un campionato è difficile. Abbiamo un'ottima squadra, siamo competitivi e vogliamo crescere ancora per avvicinarci a quei 90 punti che servono per farcela. La sua esperienza è fondamentale dentro e fuori dal campo. Tutto il gruppo sperava nella sua permanenza. Da 86 a 90 il passo è breve. Si, ma per raggiungerli siamo stati costretti a vincere, praticamente, tutte le partite del girone di ritorno! Dobbiamo mantenere questo ritmo durante tutta la stagione, non è semplice. Il club ha fatto un grande sforzo per confermarci tutti, e ora tocca a noi rispondere in campo facendo quel passo avanti del quale parliamo sempre".

Un miglioramento, quello del Napoli, esponenziale oramai da anni, nonostante le perdite di tantissimi calciatori importantissimi, tra i quali Higuain: "Il suo addio è stato improvviso, ma senza di lui siamo cresciuti. Il calcio ti dimostra che nessuno è indispensabile. E, alla fine, è venuto fuori Mertens come attaccante centrale. Se ci ha sorpresi? Conosciamo la sua qualità e sapevamo che poteva giocare in quella posizione. Nonostante questo, la quantità di gol che è riuscito a segnare ci ha sorpreso, sì. Ed ora sarà difficile toglierlo da lì (ride)". Da Mertens ad Insigne, cresciuto tantissimo anch'egli nelle ultime stagioni: "Sì, è vero, è fortissimo. E' napoletano e rappresenta l'identità del club insieme ad Hamsik, che ormai è qui da 10 anni. Il fatto che Lorenzo sia riuscito a rinnovare il suo contratto mi ha fatto davvero piacere".

Uno sguardo anche all'idea di calcio sarriana: "La sua idea di gioco è simile a quella della Nazionale spagnola, e il suo modo di vivere il calcio ha ricordato, a me e Pepe Reina, quello di Luis Aragonés. Ha tanta voglia di trionfare, ci piace la sua fame: con lui siamo cresciuti tanto. Il suo metodo con la difesa? La tattica è una delle sue 'malattie', in ogni settore del campo. Non avevo mai lavorato così, ma funziona: se bendassero gli occhi a qualsiasi calciatore azzurro, saprebbe muoversi bene lo stesso".

Si passa dalle questioni di casa azzurri a quelle della Serie A: "Il livello si rialzerà dopo un po' di anni non molto positivi. Il MIlan ha speso tanto, l'Inter sta tornando, la Juve la conosciamo bene e c'è la Roma di Monchi... Sarà una grande stagione. L'addio di Bonucci? Più che indebolire la Juve, ha rinforzato il Milan. I bianconeri hanno alternative importanti e hanno perso un difensore, non un attaccante da 40 gol a stagione, che sarebbe molto più difficile da sostituire". Campionato, ma non solo, con il preliminare di Champions che incombe: "Pressione?"Giocarti tutto il lavoro della stagione scorsa in due partite d'agosto non è mai semplice. Bisogna restare concentratissimi".

Spazio anche all'Audi Cup, con il Napoli di scena domani pomeriggio all'Allianz Arena contro l'Atletico Madrid di Simeone"E' una bellissima sfida, contro una squadra competitiva con una mentalità vincente da quando c'è Simeone. Sarà un test importante per comprendere il nostro livello di preparazione. Il gioco del Cholo? In alcune partite fa un gran calcio, in altre meno, ma compete sempre al massimo, le sue squadre lasciano tutto in campo. E, molte volte, questo ti porta alla vittoria. Futuro in A? Certo. Immagino perfettamente il suo stile di gioco in questo campionato, ma anche in quello inglese. Simeone sa adattarsi ai giocatori che ha a disposizione, credo che trionferebbe in ogni squadra come l'ha fatto con l'Atletico".

Ed infine, una speranza in vista del recente futuro: "Tornare in Nazionale sarebbe bellissimo, perché negarlo. Resto concentrato per dare il massimo con il Napoli e dimostrare quanto valgo: mi sento bene, con voglia di migliorare ancora. E se questo riuscirà a farmi guadagnare una convocazione, ne sarò felicissimo".