La sfida è lanciata. Qualcosa è cambiato in casa Napoli, nella consapevolezza, nella sfrontatezza, soprattutto nel modo di comunicare. Se qualche mese fa, la parola Scudetto rappresentava soltanto un tabù da non pronunciare, adesso invece è un obiettivo chiaro, fisso, diretto e chiaro a tutti. Ne parlano, in primis, i protagonisti, i diretti interessati, che ogni qual volta vengono interpellati sull'argomento rispondono oramai a tono, senza più nascondersi dietro un dito o una battuta di rito. Stesso dicasi per Lorenzo Insigne ed Allan, che intervenuti ieri sera sul palco di Dimaro per parlare con i tifosi, hanno ribadito questo concetto. 

"E' un sogno nostro di tutto il gruppo, ci stiamo preparando bene e vogliamo dare continuità a quello che abbiamo fatto l'anno scorso. Vogliamo affrontare partita dopo partita, pensando subito allo Scudetto possiamo sbagliare qualcosa. Iniziamo piano lavorando bene, vogliamo dare continuità per raggiungere un grande traguardo" ha detto il brasiliano, prima di essere incalzato da Insigne, che ha fatto eco al compagno di squadra. "E' un sogno che ho io, il mister i compagni ed anche voi. Quest'anno cercheremo di ripartire da come abbiamo lasciato l'ultimo campionato, abbiamo dato il massimo nelle ultime partite lanciando una base per ripartire. Per parlare di Scudetto è ancora presto, ma vogliamo dare tutto perché sappiamo che sarà un anno importante e cercheremo di dare il massimo in tutte le partite per arrivare ad un grande obiettivo come lo Scudetto".

Il mediano brasiliano parte invece dalla consapevolezza di avere uno dei reparti di centrocampo più forte e completo d'Italia: "Abbiamo un centrocampo forte, abbiamo tanti giocatori con qualità. Stiamo crescendo, in qualche anno possiamo diventare il centrocampo più forte e stiamo lavorando per questo obiettivo. Per arrivare in alto ci vuole lavoro e sacrificio, ci stiamo arrivando. Nello spogliatoio c'è un bel clima ed una bella energia, tutti contenti per lavorare tanto e fare un bell'anno con il Napoli".

Passaggio breve ma molto significativo dell'intervista quello che riguarda la doppia sfida al Real Madrid di Champions League. Una sconfitta che, a detta del Magnifico, ha fatto crescere e maturare molto il Napoli: "Anche se ho fatto gol subito sapevamo che era una partita difficile, giocavamo contro grandi campionato. Sia all'andata che al ritorno abbiamo dimostrato di potercela giocare, abbiamo dato tutto però è andata male. Tuttavia quella sconfitta ci ha uniti e da lì abbiamo dato il massimo". Un rapido sguardo anche alla crescita di Insigne, da giovane spesso nervoso a leader carismatico della squadra: "Io non sono mai stato nervoso, se lo ero è perché non riuscivo a fare gol. Poi mi sono sbloccato e mi sono rilassato. Io facevo tanta fase difensiva e mi aiutato tanto, poi ho fatto i gol e ben vengano, ma non è importante chi segna, è importante vincere. Ogni partita al San Paolo è per me una grande emozione. Darò sempre il massimo per il bene di questa squadra".

Ed infine, Insigne chiosa parlando dei sacrifici fatti per arrivare fin qui: "Io da piccolo ne ho fatti tanti, anche quando giocavo nel settore giovanile giocavo la domenica mattina ed il sabato andavo a letto presto. La mattina ho aiutato la mia famiglia andando a lavorare e poi il pomeriggio facevo gli allenamento. Non rimpiango niente, questi sono i sacrifici che bisogna fare".