"Scudetto? Troppo presto per dirlo, ma se tutti noi abbiamo deciso di continuare con il Napoli è perché sappiamo di poter dare di più dello scorso anno".

Testo e parole di Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, che intervistato ai microfoni del Corriere della Sera ha parlato chiaramente degli obiettivi stagionali della sua squadra, partendo proprio da quello Scudetto tanto agognato a cui gli azzurri sembrano pronti a dare l'assalto. Un patto di ferro dello spogliatoio confermato dalla presenza di tutti, ad inizio ritiro. Tutti uniti a caccia del campionato e della Juventus, anche se il tecnico chiaramente frena. 

"Non mi piace fare calcoli inutili, mi muovo sempre per logica e questa oggi mi dice che possiamo andare avanti meglio. Le gerarchie del campionato probabilmente cambieranno, le due milanesi non potevano stare a guardare ancora e si stanno attrezzando. Mi incuriosisce il lavoro che Spalletti farà all’Inter. A noi toccherà non farci trovare spiazzati.

Uno sguardo anche al rapporto con il presidente De Laurentiis: "Il presidente va accettato per quello che è. Ho scelto di interpretare il suo modo di essere e ho capito che le sue reazioni sono momentanee. Basta lasciarlo sbollire e la scena cambia. Ho iniziato con lui in un momento in cui mi cercavano diverse squadre e quando tutto sembrava fatto col Milan, è stato lui a fare la scelta più rischiosa e mi ha voluto al Napoli". Si parla anche di futuro, probabilmente remoto visto che il suo contratto con i partenopei scadrà nel 2020: "Se dovessi scegliere ora mi intrigano Spagna e Francia".

Si parla anche della squadra, che ha iniziato a lavorare a Dimaro da due giorni. Tutti gli occhi, in questo momento, sono sul futuro di Pepe Reina, tassello fondamentale per il prosieguo della stagione: "Quando sono iniziate a circolare voci su di lui, molti giocatori mi hanno chiamato dalle vacanze, volevano notizie. Capisci così quanto Pepe sia un punto di riferimento per questo gruppo e anche per me. Ounas l’ho visto in questi giorni, ha talento ma dovrà pian piano abituarsi al nostro gioco. Ci vorrà il tempo".". Ed infine, la chiosa riguardo il calciatore più cresciuto in questi anni sotto la sua gestione: "Sono contento di tutti. Un nome? Insigne, nel suo ruolo il miglior giocatore italiano".