Settantanni appena compiuti e ancora voglia di insegnare calcio e combatterne il malcostume per Zeman che, questa mattina, all'Università Gabriele D'Annunzio, ha parlato di fronte a molti ragazzi in un incontro sullo sport e la legalità. "Nel calcio c'è ancora del marcio. Molto è stato fatto ma ancora tanto si può fare per ripulire il sistema", queste le prime parole del Boemo che poi continua sulla stessa riga: "Con Calciopoli si è fatta della pulizia, ma non basta, il sistema lo fanno quelli che stanno dentro, e perciò sarebbe importante cambiare chi rovina il sistema. Diversi anni fa feci delle denunce ma mi trovai da solo".

Al centro del dibattito anche le scommesse, con gli scandali degli ultimi anni che hanno coinvolto molti giocatori e allenatori: "Credo che le scommesse sulle partite si possano fare, usare le scommesse nel calcio per aggiustare i risultati invece è cosa ben diversa. Se io voglio giocarmi un euro sulla vittoria della Juventus in Champions, perché non dovrei farlo? Per me la scommessa è legale. L'imbroglio è invece mettersi d'accordo sui risultati, così come utilizzare le scommesse per altri scopi". Il boemo, poi, ha spiegato ai ragazzi cosa lo abbia spinto a combattere questa battaglia contro le illegalità presenti nel calcio e nello sport in generale: "Durante una conferenza stampa mi fu chiesto cosa non andasse e spiegai che se comandavano le farmacie non andava bene. Dissi, e lo ripeto anche oggi, che bisogna difendere i valori sani del calcio. Siamo noi però che dobbiamo dare l'esempio per primi in campo".

Nell'incontro spazio anche per questioni attuali come Di Francesco, ad un passo dalla Roma, e la finale di Cardiff tra Juventus e Real Madrid"Ha fatto molto bene a Sassuolo, Roma è una piazza diversa, ma la conosce a fondo avendola già vissuta da calciatore. Spero possa far bene e aiutare la Roma a migliorarsi ancora. Per quanto riguarda la finale sono novanta minuti tutti da giocare fra due ottime squadre, in questi casi non c'è mai una favorita per la vittoria", chiude Sdengo.