L'avventura del Pescara in Serie A si sta concludendo nel peggiore dei modi sotto tutti i punti di vista. Infatti, nella serata di ieri, dopo l'ennesima sconfitta in campionato contro il Crotone, il presidente Sebastiani è stato vittima di un altro atto intimidatorio visto che alle 23 una bomba carta è stata lanciata nel giardino della sua abitazione. Ancora sconosciuti gli autori del gesto che si va ad aggiungere a quello del 7 Febbraio quando al presidente del club bianco-azzurro vennero bruciate due macchine nella notte. La Polizia di Pescara, chiamata dal diretto interessato, è arrivata con tre pattuglie ma al loro arrivo gli autori del brutto gesto erano già fuggiti da tempo. 

Solo paura, per fortuna, ma nessun danno a cose e persone. Sebastiani da mesi è contestato aspramente dal tifo organizzato, che sciopera nelle gare casalinghe e diserta la curva a causa dell'ennesimo fallimento della squadra nella massima serie per via delle errate scelte societarie ad inizio e nel corso della stagione. Anche nel match di ieri contro il Crotone diversi sono stati i cori di contestazione nei suoi confronti. La richiesta? Semplice, la piazza chiede al presidente di lasciare il club ma da parte di Sebastiani non c'è nessuna voglia di abbandonare la barca tanto che è già stata rifiutata, pochi mesi fa, l'offerta dell'ex amministratore delegato Danilo Iannascoli.

Nei giorni scorsi, Sebastiani ha incontrato un magnate kazako, tale Hussein Kassanov che sarebbe interessato al club, si attendono sviluppi sperando che la situazione possa tornare alla normalità con l'avvento della prossima stagione anche se a Pescara qualcosa si è irrimediabilmente rotto tra piazza e società.