Rafael Benitez torna a parlare della sua parentesi all'ombra del Vesuvio sulla panchina del Napoli e lo fa attraverso le colonne del Corriere dello Sport. Lunga intervista nella quale il tecnico iberico è tornato sul biennio partenopeo, parlando ovviamente del suo operato: "Io dico che si sono gettate le basi per un cambiamento che sta durando. Il livello dell’organico ha acquisito un sapore internazionale, era quello di cui si aveva bisogno; e poi, non vorrei che passassero in secondo piano i successi, la conquista della coppa Italia con la Fiorentina, quella della Supercoppa contro la Juventus. Se vi sembrano dettagli... A me sembrano successi di rilievo, ottenuti peraltro, nel caso della finale di Doha, contro quella che viene ritenuta un’avversaria imbattibile".
Uno sguardo anche sul rapporto con il patron De Laurentiis: "Abbiamo fatto quello che si poteva: non è un difetto avere una disponibilità economica inferiore ad altri club. Ma De Laurentiis è stato bravo a portare il Napoli a essere stabilmente tra le grandi. Se c’è anche qualcosa di mio nella squadra allestita, e penso ci sia, ne sono orgoglioso. Poi è arrivato un momento in cui le strade dovevano dividersi, avevamo visioni diverse sulla gestione, sulla politica societaria. Ma l’abbiamo fatto con rispetto assoluto, l’uno dell’altro".
Un breve parere anche sul Napoli di Maurizio Sarri, prima di spostare l'attenzione al discorso campionato di Serie A che sembra sempre più chiuso dall'egemonia della Juventus: "Mi piace il Napoli di Sarri, gioca un bel calcio, segna tanto e diverte. Gli auguro anche di vincere, è il prossimo passaggio. Il campionato? Non è un caso che la Juve sia sempre in testa. E’ una società all’avanguardia, che ha anche potere economico: sono in condizione di spendere, e l’hanno fatto acquistando Higuain, Pjanic, Benatia e anche giovani di valore. Si sono irrobustiti e hanno sottratto alle principali concorrenti giocatori rappresentativi. Può durare ancora un po’, perché le distanze con Roma e Napoli sono ancora nette, favorite anche da un bilancio che aiuta a fare la differenza. Ma il gap si può colmare".