Il Napoli ottiene la prima vittoria stagionale contro la Juventus, ma il 3-2 maturato allo Stadio San Paolo è beffardo, altamente dileggiatore, perchè estromette dalla competizione gli azzurri, decretando la Vecchia Signora seconda finalista della Coppa Italia, la quale si giocherà il trofeo contro la Lazio nella finalissima di Roma. A maggio? Giugno? Non si sa; quello che è però certo è che il Napoli chiude la stagione, l'ennesima, senza portare a casa un trofeo. A differenza della gara di sabato scorso, in cui gli azzurri hanno dominato in lungo ed in largo la scena, non soffrendo mai gli avversari, rintanati quasi sempre nella prorpia metà campo, quella di Coppa ha presentato più di una difficoltà per la truppa guidata da Maurizio Sarri, che ha subito la verve, la forza fisica e tecnica dei campioni d'Italia fin dagli albori della contesa. Insomma, non c'è stata partita. Quello che doveva essere fatto dal Napoli, lo ha compiuto la Juventus: partenza a razzo, ottimale occupazione del campo, gioco arioso sulle corsie esterne, e circolazione di palla di prim'ordine. Il Napoli? E' restato a guardare, e poco più. Ha provato qualche accellerazione con gli esterni offensivi (più Insigne che Callejon) e qualche sporadico inserimento di Hamsik, ma la solida difesa di Madame ha tenuto botta. Inoltre ha patito, non poco, i muscoli, la fisicità dei cagnacci Rincon, Sturaro e Khedira, con i dirimpettai azzurri (Diawara e Zielinski), leggeri ed inesperti, sopraffatti nella zona mediana del campo.

Il Napoli non ha sfondato, la scelta di servirsi di Milik in luogo di Mertens ha destato più di un dubbio, ed il polacco è rimasto nella morsa dei tentacoli bianconeri, non impensierendo mai il portiere Neto. Di contro, il grande ex della sfida, quel Gonzalo Higuain che tanto ha catalizzato critiche sul suo conto da quando è stato colpevolizzato di alto tradimento ai colori azzurri l'estate scorsa, questa volta non è rimasto ai margini, bensì è stato il castigatore del Napoli, timbrando una doppietta d'ineffabile importanza, vitale in ottica qualificazione, silenziando l'assordante frastuono di Fuorigrotta. Lo 0-1 con tanto di gentil concessione di Reina, l'1-2 realizzato di prepotenza, di splendida arroganza calcistica, da attaccante dal fiuto innato per il gol. Due reti, un assolo di violino in pubblico suonato dal Pipita che ha indirizzato l'inerzia della gara a favore della Juventus, la squadra dei suoi sogni, come testimoniato ai media a più riprese.

Nel corso del primo tempo il Napoli ha avuto, sullo 0-0, solo un'occasione, ghiotta, di Callejon, e null'altro. Il discorso qualificazione non è mai stato in discussione, neanche quando Mertens ha approfittato del pasticcio di Neto ed ha scaraventato in porta, con profonda veemenza, il 2-2. Il pubblico del San Paolo ci ha creduto, ha accarezzato l'idea di poter compiere lo smacco agli eterni rivali, e la perla di Insigne, quella del sorpasso azzurro, ha mandato in estasi il popolo napoletano. In realtà, c'era tutto il tempo per provare a realizzare ulteriori due gol, ma nei restanti venti minuti è accaduto il nulla, con gli uomini di Maurizio Sarri che non hanno avuto la forza, mentale e nelle gambe, di provare a rendere realtà una clamorosa rimonta. Il Napoli è apparso stanco, soprattutto nei suoi uomini migliori, i quali non sono riusciti a prendere per mano i compagni e trascinarli verso il paradiso.

Fuori dalla Champions League, ed ora anche dalla Coppa Italia. Resta a questo punto un unico obiettivo: difendere il terzo posto in campionato, e magari provando, nelle restanti otto gare da disputare, un filotto di risultati positivi che potrebbero proiettare il Napoli a ridosso della Roma, che di certo non gode di ottima salute. Un sorpasso che eviterebbe le 'forche caudine' dei preliminari di Champions nel prossimo, torrido Agosto. La stagione del Napoli non finisce qui, e domenica sera è in calendario una partita di straordinaria valenza, quel Lazio-Napoli che può chiarire maggiormente il futuro prossimo degli azzurri. Un Napoli ancora a bocca asciutta, senza trofei, ed ancora con molti rimpianti.