Massimo Ferrero non è più il presidente della Sampdoria. E' questa la notizia che la FIGC ha notificato alla Lega calcio di Serie A e al diretto interessato. La decadenza del ruolo di numero uno doriano dipende dalla sentenza passata in giudicato sul crack della compagnia aerea Livingston, società facente parte della FG Holding di Ferrero.
Il fallimento della Livingston risale al 14 Ottobre 2010, ma solo il 4 Febbraio dell scorso anno il gup di Varese accettò il patteggiamento di Ferrero che prevede una pena di un anno e 10 mesi di reclusione. Proprio la pena inflitta da questo accordo è il motivo della decadenza del ruolo di presidente, infatti con la condanna superiore all'anno, Ferrero ha violato un articolo del codice NOIF, il 22, che recita: "Non possono assumere la carica di dirigente di società o di associazione, e se già in carica decadono, coloro che siano stati o vengono condannati con sentenza passata in giudicato a pene detentive superiori a un anno".
Ferrero ha provato ad evitare la sua decadenza facendo ricorso in appello, ma la Cassazione ha, ovviamente, respinto la sua istanza, dato che il patteggiamento l'avevo chiesto proprio l'ormai ex numero 1 doriano. Il diretto interessato non ha notificato alla FIGC la sentenza passata in giudicato, così lo è stato lo stesso Tavecchio a muoversi.
Il vulcanico Ferrero resta comunque il proprietario della società Sampdoria, perché l'articolo 22 delle Norme Organizzative Interne Federali incide solo sui ruoli interni alle società e non sui rapporti tra un soggetto e la società. Di fatto, Ferrero resta quello con il potere della decisionale, ma non potrà più partecipare alle assemblee di Lega o in rappresentanza ufficiale del club in altre sedi dove dovrà andare la persona nominata come suo sostituto, verosimilmente un familiare o comunque una persona fidata.