Il futuro dell'Empoli si prospetta più luminoso che mai. All'orizzonte tante innovazioni per far crescere sempre di più una squadra che, tra le altre cose, ha a disposizione uno dei migliori settori giovanili di tutta Italia. Il direttore generale Marcello Carli si è espresso davanti ai microfoni della stampa svelando alcune mosse del presente e, soprattutto del futuro.

La notizia più lieta è quella del nuovo stadio. L'impianto non sarà solamente di grande aiuto all'Empoli, ma fornirà al paese una nuova ed efficiente struttura esportabile all'estero.

“Siamo ai dettagli con il Comune. Tra una ventina di giorni presenteremo il progetto definitivo, se non sorgono intoppi tra agosto e settembre inizieranno i lavoro. L’impianto dovrebbe essere pronto tra due anni, sarà da 18/20 mila posti tutti al coperto. Il costo si aggirerà intorno ai 25 milioni, ci sono già aziende interessate a essere presenti all’interno del nuovo impianto. Per avere una base solida per il futuro, un nuovo stadio è fondamentale. Mi viene da ridere quando sento discussioni sulla riforma del campionato e il passaggio da 18 a 20 squadra. La vera riforma è far sì che ogni società possa dotarsi di uno stadio moderno, se ci si riesce allora verrà colmato il gap con le grandi realtà europee. Una sfida da vincere“.

Un parere anche sulla stagione del suo Empoli guidata da Martusciello. Magari i risultati non stati eccezionali come quelli dell'era Sarri o Giampaolo, ma la salvezza dovrebbe comunque arrivare.

“Eravamo coscienti che sarebbe stato un campionato difficile, un anno di trasformazione per noi dopo tante partenze illustri. Se quest’anno riusciremo a salvarci riprenderemo il nostro cammino con un altro passo“.

Elogi e battute anche sul suo grande amico Maurizio Sarri, tecnico che ha fatto innamorare i tifosi per via del suo bel calcio. Perchè ha deciso di scegliere proprio lui visto che non aveva mai assaporato questo genere di atmosfera?

"Scelsi Sarri perché mi ricordavo di un pazzo furioso sulla panchina della Sangiovannese e del Sansovino. Un pazzo che mi aveva trasmesso emozioni. C’è un cerchio magico a Empoli che coinvolge alcuni degli allenatori più rock del campionato. Ci sono quelli come Sarri e Spalletti decollati grazie ai risultati ottenuti alla guida dei biancocelesti e quelli, invece, come Montella e Di Francesco protagonisti in campo. In comune hanno il legame con una città diventata una specie di seconda casa. Amata, mai tradita. Panchina d'oro? È un fuoriclasse, un amico vero ma almeno 3-4 volte abbiamo rischiato di fare a cazzotti. Parlo di pugni veri. Lui è un testone intelligente".