Il solito Maurizio Sarri quello che si presenta in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Crotone, valida per la Serie A 2016/17. Oltre alla sempre presente tuta, non sono mancate neanche la schiettezza e quel paio di espressioni fuori dalle righe che contraddistinguono il tecnico toscano.
La prima domanda, com'era ipotizzabile, è andata a pizzicare la recente (semi-)delusione dell'eliminazione dalla Champions per mano del Real Madrid. Niente di incredibile, considerato il divario tecnico,e conomico e di blasone tra le due squadre, ma nel totale delle due partite il Napoli ha dimostrato di potersela giocare quasi alla pari, portandosi avanti 1-0 sia all'andata che al ritorno prima delle letali rimonte dei Blancos. Per cui, i sentimenti in quel di Castel Volturno si sono divisi tra la delusione per la sconfitta e la soddisfazione per una prestazione che ha dimostrato quanto le big d'Europa non siano poi così lontane dalla realtà partenopea.
Sarri, comunque, non vuole cali di tensione, ed anzi vorrebbe sfruttare la rabbia per conquistare punti importanti per il campionato: "È importante per la crescita, è stata un'esperienza forte con riscontri positivi. Spero ci abbia lasciato anche un po' di incazzatura perchè se vogliamo diventare una squadra forte dobbiamo essere arrabbiati dopo ogni sconfitta. I ragazzi ora affronteranno una gara non semplice in un momento in cui bisogna essere aggrappati alla classifica". Il passaggio mentale dal Real Madrid al Crotone, quindi, secondo il tecnico toscano non deve essere così ampio: "Serve mentalità, non c'è tempo per la stanchezza fisica o mentale. La squadra che ha le palle affronta sempre l'avversario come se fosse il Real".
Nel corso della seduta si è parlato anche della tendenza stagionale del Napoli, che vede gli azzurri praticamente letali nelle partite in trasferta, mentre al San Paolo sono rimasti per strada tanti punti che potevano essere fondamentali. Secondo l'allenatore, è un discorso prettamente legato al modo di giocare ed alle caratteristiche degli uomini schierati. "Ieri [l'anno scorso, ndr] eravamo primi in casa, chiediti cosa è cambiato e datti una risposta. L'anno scorso c'era un centravanti che certe situazioni le risolveva, ora abbiamo altre situazioni e siamo diventati più competitivi fuori". Altro problema notato da tifosi e addetti ai lavori è la capacità del Napoli di scintillare contro le squadre di caratura maggiore, sfoderando grandi prestazioni e portando a casa spesso e volentieri la posta in gioco, salvo fare più fatica quando si tratta di far male alle "piccole", che difendono più compatte e con intensità. Un leit-motiv che, come sottolineato dall'ex-Empoli, non riguarda solo la realtà campana, e neanche solo questa stagione, ma in generale la struttura della Serie A. "Non credo sia solo un problema nostro, le squadre nella nostra fascia sono nelle stesse condizioni. La Roma pure, la Lazio ha perso in casa col Chievo. Fatta eccezione per la Juventus, il nostro campionato è diverso dagli altri, il divario non è elevatissimo con le squadre di medio-basso livello che sono organizzate e difficili da affrontare, diverse da quelli di pari livello francesi, spagnole o tedesche".
Tante domande sono arrivate anche riguardo a questioni di campo, come il possibile turnover o il recupero di Arkadiusz Milik, ancora alle prese con il lento recupero della perfetta condizione dopo la brutta rottura del legamento crociato anteriore sinistro che difatto lo ha tenuto fuori da ottobre. "In certe situazioni siamo stati sfortunati, l'infortunio di Milik ci ha permesso comunque di scoprire Mertens in un ruolo diverso, ma ha caratteristiche diverse. Milik è un'arma importante, ora è guarito, ma non è ancora al 100% come prima dell'infortunio, e questo è la normalità". Comunque, il polacco sembra indiziato per una maglia da titolare domani, anche se si aspettano alcune conferme sulla condizione: "Vediamo anche l'allenamento di oggi e poi decidiamo. Ieri avevo la sensazione di un buon recupero di molti giocatori ed oggi andiamo a riscontri più scientifici".
Molti, vista la prestazione di straordinaria intensità nella partita contro la Roma, hanno suggerito anche un nuovo ruolo per Marko Rog, adattato da vice-Callejon, che ha però subito una stroncatura abbastanza netta da Sarri: "No, non ha quelle caratteristiche. Se questo spostamento a partita in corso può risparmiarci un cambio... ma non è un ruolo dove può esprimersi al meglio".