"Una stangata, non me l'aspettavo: uscirà tutta la verità ma ora sto vivendo un incubo".
E' arrivata ieri, nel pomeriggio, la richiesta - accolta in serata - della Procura della Federcalcio, la cui richiesta è di una squalifica di sei anni per Armando Izzo, difensore attualmente in forza al Genoa, sotto indagine per il reato di associazione per illecito relativo ad un paio di gare quando vestiva la maglia dell'Avellino in Serie B. Nella ricostruzione della Procura, che ha chiesto in pratica la radiazione del centrale difensivo dei rossoblù, Izzo sarebbe reo di aver combinato le gare disputate nella primavera del 2014, rispettivamente contro Modena e Reggina, con il club irpino che, adesso, rischia una pesantissima penalizzazione di sette punti e di circa centocinquanta mila euro di ammenda.
"Queste sono cose che vedrà il mio avvocato, emergerà tutta la verità per uscire da questo incubo. Ho paura di perdere tutto, la Nazionale, i miei figli. Con Ventura ci ho parlato dieci minuti in occasione dello stage azzurro, tutti mi hanno sostenuto e mi sono vicini" il commento a dir poco laconico riportato dall'Ansa del difensore partenopeo, chiamato adesso ad un mese di attesa prima della definitiva decisione.
Uguale capo d'accusa è stato presentato di Millesi e Luca Pini, rispettivamente ex giocatore degli irpini e tesserato dell'Atletico Torbellamonica, immischiati nell'illecito. Rei invece di non aver denunciato l'accaduto Fabio Pisacane - attuale terzino del Cagliari - Raffaele Castaldo, Mariano Arini e Raffaele Biancolino, tutti ex tesserati dell'Avellino: per questi ultimi la richiesta è stata di 6 mesi di squalifica e 30 mila euro di ammenda.
La pronuncia dell'autorità giudiziaria dovrebbe, a questo punto, giungere il 7 di Aprile.