La partita con la Juve non poteva arrivare in un momento peggiore. Il Napoli, sconfitto in casa dalla frizzante Atalanta di Gasperini e ora distante cinque lunghezze dalla Roma, si trova ad affrontare in trasferta i bianconeri per cominciare una settimana che probabilmente risulterà decisiva in tutte e tre le competizioni, visti gli imminenti impegni proprio con i giallorossi di Spalletti e il ritorno europeo contro il Real Madrid di mercoledì prossimo.
Come ci arriva la Juventus- La squadra di Allegri è un rullo compressore: in campionato, dopo la sconfitta a Firenze, non ha mai conosciuto altro risultato rispetto alla vittoria; in Champions' League ha battuto a domicilio il Porto, ipotecando la qualificazione ai quarti.
Rispetto alla partita di campionato di Ottobre, il tecnico livornese adotterà una serie di modifiche tattiche che potrebbero mettere in grave difficoltà gli uomini di Sarri. Ormai, infatti, i bianconeri si schierano abitualmente con la difesa a 4 e tre mezze punte alle spalle dell'inamovibile ex, Gonzalo Higuain: per stasera i bianconeri non dovrebbero fare molto turnover e, dunque, ad eccezione di Buffon e Chiellini, sarà impiegata la formazione migliore a disposizione. Molto probabilmente sarà la catena di destra quella a cui il Napoli dovrà prestare maggiore attenzione: Cuadrado, imbeccato dalla ritrovata verve di Dybala, farà soffrire con le sue incursioni il laterale sinistro della difesa partenopea, ruolo che potrebbe essere ricoperto, per l'occasione, dal redivivo croato Strinic. Toccherà, invece, agli uomini in mediana l'onere di arginare le abilità balistiche di Pjanic, ormai stabilmente posizionato davanti alla difesa e sempre pericoloso da palla inattiva.
Come arriva il Napoli- Da un punto di vista emotivo, Sarri e i suoi uomini dovranno essere bravi a gestire la pressione di un campo da sempre ostico per i colori azzurri, nonché le critiche avanzate nelle ultime settimane dal patron De Laurentiis. La sconfitta con l'Atalanta, che ha sopraffatto i partenopei sia nel gioco che nella freschezza atletica, potrebbe costituire, però, un'ottimo motivo per mostrare la voglia di rivalsa che aleggia in uno spogliatoio che, checché se ne dica, è più unito che mai.
Rispetto al primo confronto di Ottobre si rivedrà il "vero" nueve, con Pavoletti favorito su Milik per il posto da titolare; ai suoi fianchi dovrebbero agire Mertens, riportato nella sua posizione originale, e Giaccherini, che conosce a menadito lo Stadium e potrebbe far rifiatare l'appannato Callejon delle ultime uscite. In mezzo al campo la scelta potrebbe ricadere sul giovane croato Rog al posto di Zielinski, mentre la linea difensiva vedrà senz'altro il rientro di Koulibaly e, probabilmente, anche l'impiego di Strinic sulla corsia sinistra. L'incognita principale per gli azzurri sarà rappresentata proprio dalla necessità, anche se moderata, di praticare un turnover che possa dare respiro ai più impiegati, come Insigne, senza però determinare la perdita della qualità di gioco e delle giuste distanze tra i reparti. Altrettanto chiaramente, il Napoli avrà la possibilità di colpire i bianconeri con le sue armi preferite: fraseggio nello stretto e palla a terra; a questo si aggiunga che, considerando la presenza di un centravanti forte fisicamente, si potranno sfruttare i cross dal fondo, anche tenendo conto della ridotta propensione difensiva del centrocampo juventino che, al di là di Khedira, è composto essenzialmente da giocatori non particolarmente abili in ripiegamento.
La partita di stasera dirà molto di quello che potrà essere la prosecuzione di stagione per il Napoli, non tanto per l'importanza del match in sé ( che comunque avrà un seguito nel ritorno al San Paolo di inizio aprile), quanto per le possibili ricadute psicologiche che il risultato potrebbe avere sulla Banda Sarri. Se la sconfitta potrebbe cagionare depressione nell'ambiente in vista delle due fondamentali partite dei prossimi giorni, l'eventuale vittoria potrebbe garantire al Napoli quella spinta in più per le gare casalinghe contro la Roma ed il Real Madrid. Spetterà, quindi, al maestro toscano l'ardua scelta: provare ad accontentarsi o giocarsela a viso aperto?