A Pescara sembra essere tornato l'entusiasmo dei giorni migliori. Guardando la classifica e i risultati precedenti tutti si stupirebbero nel veder tanto entusiasmo ma, con il ritorno in panchina di Zeman, sembra tirare una nuova aria in riva all'Adriatico. Lo si può capire dall'allenamento di ieri in cui sono ricomparsi i gradoni, i sorrisi tra i giocatori ed il pubblico pronto a fotografare ed immortale il momento con dei video. La notizia è importante visto che fino alla scorsa settimana gli allenamenti erano a porte chiuse e nessuno si sarebbe mai sognato di prendere la macchina per vedere una squadra che seminava sconfitte ovunque.
L'effetto Zeman si è fatto sentire in maniera pazzesca in quel di Pescara e, visti i trascorsi di cinque anni fa, la città ha iniziato a cullare un sogno chiamato salvezza, un sogno difficile da realizzare ma non impossibile secondo il boemo, che ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta spaziando su tutti gli argomenti e i fatti che hanno costellato la sua vita calcistica e non. Zeman esordisce, anche ironicamente, parlando di chi lo dava per finito spiegando che "è giusto non fare confusione. Anche per me, è importante raggiungere il risultato. Solo che considero fondamentale arrivarci attraverso il gioco, il sacrificio negli allenamenti e soprattutto senza imbrogli".
Parole al miele anche per Totti, il suo pupillo, ed anche altri campioni come Signori e Verratti passando per Nesta e le sue avventure nella capitale alla guida di Lazio e Roma: "Alla guida di Lazio e Roma ero convinto di riuscire a lottare sino in fondo. Comunque, al di là dell’esperienza in tre squadre dove non ho raggiunto l’obiettivo prefissato, ovunque ho lavorato bene.". Nella sua quasi cinquantennale carriera da allenatore Zeman è stato al centro della lotta contro il doping e il malaffare che c'è in questo sport, lui si esprime cosi: "Spero che la lotta prosegua, c’è la volontà di debellare queste piaghe, che finiscono per influenzare i risultati. Dove girano tanti soldi, purtroppo si muovono molte persone che non agiscono correttamente, pur di perseguire i loro interessi."
La chiacchierata prosegue spaziando dal Zeman allenatore al Zeman uomo, con quella sua immagine fredda ma ironica e l'immancabile sigaretta: "Ma non parliamo di sigarette, non facciamo passare messaggi negativi. Perché, ragazzi, il fumo fa male! E io mi faccio male." Per finire, il suo ritrovato Pescara che, adesso, torna a lottare per la salvezza: "Finché l’aritmetica non ci condanna, dobbiamo sperare. E, d’altra parte, sperano pure Crotone e Palermo. Come per lo scudetto, pur favoritissima la Juventus, possono ancora crederci Roma e Napoli". L'effetto Zeman si è fatto sentire eccome a Pescara, ora sognare è lecito.