Una vittoria del genere non se la sarebbe aspettata nessuno a Pescara, nemmeno Daniele Sebastiani che ha parlato alla stampa all'indomani del successo dei biancazzurri di Zeman per 5-0 contro un orribile Genoa. "Questo è l'anno dei record, tanti negativi, ma anche quello positivo: ieri è stata la vittoria più pesante della nostra storia in Serie A", queste le prime parole di un Sebastiani soddisfatto ma con i piedi per terra visto che la squadra è ancora all'ultimo posto con dieci punti da recuperare. "La situazione è difficile", spiega il presidente, "ma noi proveremo a chiudere il campionato con dignità". Di seguito l'intervista completa.
Le prime sensazioni dopo l'esordio da urlo di Zeman: "Zeman ha dato sicuramente qualcosa sul campo, ma ha dato molto nel liberare la testa di questi ragazzi, che a mio avviso non sono sicuramente da primi posti in classifica, ma neanche meritano quella posizione che hanno oggi, soprattutto per quello che hanno fatto vedere in campo. Il Pescara ha lasciato per strada tanti punti che invece poteva portare tranquillamente a casa. Ora abbiamo cominciato un altro campionato, ci dobbiamo credere e lo faremo finchè non saremo condannati dalla matematica".
Sebastiani poi smentisce le voci secondo cui i giocatori avrebbero remato contro Oddo per buona parte della stagione spiegando che "se l'avessero fatto avrebbero giocato anche contro loro stessi. Quando nonostante l'impegno i risultati non arrivano, si comincia a scoraggiarsi, subentra la depressione, tutto il resto è una conseguenza".
Allontanandosi dal contesto calcistico, è ancora viva l'amarezza per i fatti delle scorse settimane ma, in merito a un possibile addio, Sebastiani si esprime cosi: "Non ci ho ripensato rispetto all'idea di andarmene dopo gli attentati. Questa è la squadra della mia città, è una mia creatura. Ho detto che lascio, ma a chi è meglio di me. Di certo non lascio a avventurieri che vengono a qui a rubacchiare qualche soldo per poi andarsene e lasciare la squadra in tribunale. Io sono disponibile a farmi da parte, ci sono cicli che a un certo punto finiscono".
Il presidente del Pescara continua tornando alle intimidazioni subite: "Non mi piego a certi discorsi, preferisco semmai farmi da parte, non faccio patti col diavolo. Ma Pescara non può essere essere identificata con 4 personaggi che hanno voglia di far vedere che sono forti e che comandano. Mi spiace molto per la figura che Pescara ha fatto nei confronti di tutta la nazione".