Basta scuse, è arrivato il momento di capire realmente il Torino di che pasta è fatto. Partito con grandi speranze ed ambizioni, il fuoco granata si è progressivamente spento, ed il campionato, a quindici gare dal termine, ha consegnato una squadra svuotata, che si sta avviando sempre più nell'oscuro tunnel della mediocrità.
Quella contro il Pescara, gara in programma allo Stadio Olimpico Grande Torino con calcio d'inizio alle ore 15:00 di domenica, è l'occasione giusta per dare brio alla stagione finora opaca della squadra di Sinisa Mihajlovic. Si affronta il fanalino di coda della Serie A, con soli 9 punti conquistati (di cui 3 a tavolino) in 23 giornate. Mai una vittoria sul campo per gli abruzzesi, costretti a vivere in questi ultimi giorni con tensioni e dure contestazioni da parte dei tifosi, sfociate anche in deprecabili gesti di violenza.
Il Torino non vince in campionato da cinque gare, in cui sono maturati quattro pareggi ed una sconfitta (2-0 a Bologna), che hanno allontanato la squadra dalle zone nobili di classifica. Tornando al campo, la formazione del Toro da opporre al Pescara sembra ormai fatta.
Le assenze degli squalificati Valdifiori e Baselli a centrocampo lanceranno dal 1' minuto Lukic ed Obi, che completeranno il reparto con Benassi. Il baby serbo verrà preferito ad Acquah reduce dalla Coppa d'Africa e dunque ingolfato, non al meglio della condizione fisica. Potrebbe vedersi sul campo, a gara in corso, l'altro giovane centrocampista che finora ha trovato poco spazio: Gustafson.
Il solito tridente (Ljiajc, Belotti e Iago Falque) avrà il compito di far male agli avversari, mentre in difesa l'unico dubbio riguarda il ruolo di terzino destro, con De Silvestri leggermente favorito rispetto al rientrante Zappacosta. Completeranno la difesa Ajeti, Moretti e Barreca. Sicuri assenti, poichè fermi ai box per infortuni fisici, Carlao, Rossettini ed il lungodegente Molinaro, quest'ultimo out a causa della rottura del legamento crociato del ginocchio.