Alla faccia di chi snobbava il Napoli ad inizio della stagione. Questa squadra si sta esprimendo ad altissimi livelli nonostante la pesante cessione di Higuain nel mercato estivo. Gran merito va attribuito a Maurizio Sarri, un vero e proprio maestro di tattica che ha letteralmente trasformato la sua squadra. Ad inizio stagione c'erano perplessità sulla competitività della rosa, vista la partenza del bomber argentino, ma a quanto pare questo buco è stato colmato alla grande, a suon di acquisti funzionali alle ideologie tattiche dell'allenatore. Gli arrivi di Zielinski e Diawara erano visti come pedine per il futuro e non ancora capaci/pronti di sostituire i titolarissimi Jorginho e Allan. Come non detto: sia il polacco che l'ex Bologna si sono conquistati un ruolo importante nel collaudato 4-3-3 di Sarri, e hanno addirittura superato i cosiddetti "titolarissimi" nelle gerarchie, regalando grandi giocate e performance decisive per la vittoria finale.
Le sette sberle rifilate ieri sera al Bologna sono la prova che il Napoli è diventato grande. Negli anni precedenti gli incontri con squadre di medio-bassa classifica portavano spesso a incedenti di percorso, che costringevano i partenopei a lasciare punti per strada e, di conseguenza, ad abbandonare il discorso scudetto. La solfa è cambiata da quando Maurizio Sarri siede sulla panchina, e i risultati sono straordinari: stiamo parlando di 79 panchine tra campionato, Coppa Italia, e Champions League, 51 vittorie, 16 pareggi, 12 sconfitte, per una percentuale di successo che balza al 64,56%.
L'identità di gioco è chiara e molto bella da vedere, probabilmente una delle migliori in Europa. Il 4-3-3 di Sarri coinvolge tutti nel progetto, e stanno già scaldando i motori Milik e Pavoletti. Potenzialmente sono due attaccanti dal goal facile - basti pensare che insieme formano un bottino di 153 goal messi a segno in tutta la loro carriera -, e il tecnico ha spinto per averli in rosa. Il bomber polacco si presentò al San Paolo siglando una doppietta al Milan, ma per sua sfortuna arrivò l'infortunio al ginocchio che ne ha rallentato l'exploit. Stesso discorso per Pavoletti, centravanti che è stato tormentato da continui disturbi muscolari.
Milik è destinato a tornare al centro dell'attacco non appena troverà la forma migliore, ma per il momento ci penserà Mertens a finalizzare nei panni di falso centravanti, un ruolo per lui atipico ma che gli sta regalando tante gioie sotto l'aspetto realizzativo. Pavoletti? Ci sarà spezio anche per lui visto che il Napoli dovrà affrontare ancora tante partite, tra le quali anche le semifinali di Coppa Italia.
Gioco spettacolare, corale, e molto europeo: questo Napoli è pronto per l'Europa, èd è l'unico "prodotto" esportabile a livello di gioco. Real Madrid avvisato.