Volevamo un pò tutti durasse ancora un po'. Sono risultati pochi 90' minuti per potersi gustare a pieno il fantasmagorigo Napoli di ieri sera, griffato Maurizio Sarri. Un ciclone azzurro si è abbattutto sul Dall'Ara, un primo tempo pirotecnico, in cui è successo di tutto e di più, ed un secondo tempo, a risultato ormai acquisito, già in cassaforte, in cui il Napoli non ha accennato alcuna fisiologica flessione, non alzando mai il piede dall'accelleratore, finendo con l'esagerare, maltrattare forse troppo un avversario incapace di tener testa all'immenso talento dei partenopei. Uno show, una prestazione prelibata degli uomini di Sarri. Musica per gli iridi degli appassionati del gioco del calcio.

Un Napoli bello e vincente, e terribilmente cinico. Tre passaggi per capovolgere perfettamente un'azione da difensiva in offensiva. Il tutto ad una velocità supersonica, leggermente minore di quella della luce. Come contro il Milan, la partenza del Napoli è stata veemente, frenetica. Un uno-due nei primi sei minuti che avrebbe tramortito perfino un mammut lanoso dell'Alaska. Il colpo di cresta di Hamsik, ed il fendente col destro di Lorenzo il Magnifico hanno spostato l'inerzia sin dagli albori del match dalla parte degli azzurri. Un primo tempo da "mille e una notte", di puro Sarrismo. Scambi rapidi, nello stretto e repentine verticalizzazioni per gli avanti partenopei, imprendibili per la macchinosa retroguardia felsinea.

Nei primi 45' minuti il Napoli timbrerà per altre due volte il cartellino, entrambe con Mertens, sempre più "vero nueve" di questa squadra e da ieri capocannoniere solitario del campionato con all'attivo 16 sigilli, uno in più rispetto ad Higuain, Dzeko ed Icardi. Una prima frazione perfetta, o quasi, se non fosse per l'ispiegabile nervosismo di Callejon. Lo stakanovista attaccante dapprima propizia con un tocco di mano il rigore che Destro fallirà, poi si fa espellere, scalciando da terra, scioccamente, il suo diretto marcatore. Una notiziona, dato che a Calletì non veniva comminata un'espulsione dall'ormai lontano 2010. L'inferiorità numerica dura un lasso di tempo quasi impercettibile. Masina stende Mertens involato verso la porta, rosso diretto e nuovamente parità numerica, 10vs10. Il susseguente calcio franco del belga è una meraviglia, palla nell'angolino e 0-3 in cascina. L'ennesimo micidiale contropiede azzurro, a fine primo tempo, è chiuso da Mertens, il quale sinuosamente dribbla il portiere e scaraventa per la quarta volta la palla in fondo al sacco, rispondendo per le rime al commovente Torosidis che pochi giri di lancetta prima aveva tentato (invano) di riaprire il match risolvendo una mischia furibonda dinnanzi al muro Reina.

L'1-4 potrebbe far presagire ad un secondo tempo di semplice amministrazione del Napoli, ma la parola gestione non appartiene al vocabolario di Sarri. La squadra vuole divertirsi, e ci riesce alla perfezione. La difesa svolge un semplice lavoro di ordinaria amministrazione, Diawara e Zielinski, perfetti soldatini del sistema di gioco di Sarri, eseguono ogni loro compito con la massima efficienza, ergendosi a padroni indiscussi del centrocampo. Di ciò ne beneficia Marechiaro, il quale gioirà nel secondo tempo altre due volte, prima rifornito dal folletto di Leuven, poi mettendosi in proprio, realizzando un gol da cineteca, con tanto di saluti al malcapitato Mirante. Il set è servito, ma il 6-1 non accontenta nessuno. La morbida e profumata erbetta dello stadio bolognese è saggiata anche da Giaccherini e Rog, entrati in scena giusto in tempo per godersi lo spettacolo. La Sarri band è atroce, non mostra alcuna clemenza nei confronti degli avversari, e la ciliegina sulla torta è apposta ancora dall'ossesso Dries che rifila la settima ai bolognesi scrivendo la storia: l'1-7 di questa sera è la vittoria in trasferta del Napoli con più gol realizzati, dal 1926 ad oggi. Un punteggio roboante, che manda in estasi gli oltre seimila cuori azzurri accorsi in Emilia per sostenere i propri beniamini. Una vittoria rigenerante, avente effetti benefici per la porzione azzurra del Dall'Ara (e non solo), la cui libido è schizzata all'inverosimile ad ogni prodezza compiuta dalla creatura di Maurizio Sarri.

Un Napoli incantevole, osiamo dire avvenente, e le cui gesta, nell'epoca dei social e della super tecnologia, faranno in pochi minuti il giro del mondo, e siam sicuri giungeranno fino a Madrid. Per una notte il buon Zizou avrà il sonno leggermente turbato, inquietato da questo Napoli sette bellezze.