La Sampdoria di Marco Giampaolo arriva alla sfida contro il Milan rinfrancata e con la freccia del morale che punta verso l'alto. La vittoria contro la Roma in rimonta a Marassi ha restituito un po' di entusiasmo ad un ambiente che sembrava essersi spento dopo un periodo di risultati poco brillanti, uniti anche a prestazioni non proprio indimenticabili. Dopo i giallorossi, però, c'è la possibilità di fare un altro risultato importante, a San Siro contro il Milan.
I rossoneri vivono un momento delicato, ma Giampaolo ricorda che il lavoro di Montella ha dato un'identità alla squadra: "Affrontiamo il Milan che è una squadra dall'identità forte, particolarmente brava a giocare tra le linee. Sappiamo quali sono i pregi e i punti di forza del nostro avversario, ma abbiamo studiato come fargli male." Il tecnico ammette i benefici avuti dalla squadra dopo la vittoria contro la Roma: "La vittoria sulla Roma ci ha ridato quello che meritavamo, restituendoci qualche punto che ci mancava. Il calcio è capace di smentire da un momento all'altro, per questo motivo io credo ciecamente solo nel lavoro. Mi aspetto una squadra con il piglio giusto, vogliosa di far punti."
Serve crescere per provare a fare meglio di quanto raccolto nel girone d'andata: "Mi piacerebbe che fosse momento di una crescita. Abbiamo fatto gli stessi punti con squadre grandi e piccole: vuol dire che giochiamo con tutti, adesso vogliamo capire chi siamo, a quale categoria apparteniamo, se alle squadre da parte sinistra oppure destra della classifica. I nostri risultati in trasferta sono negativi. Abbiamo vinto solo alla prima. Serve un salto di qualità." Quello che non sempre riescono a fare i giovani come spiega Giampaolo: "I giovani? Non tutti sono all'altezza di giocare in Serie A. Bisogna essere forti per giocare. Il club decide la linea, se fare giocare i giovani o no. Il Doria ha scelto questa strategia e io mi ci trovo bene. Con Bereszynski lavoriamo molto coi video e con l'aiuto di Linetty: è un calciatore dal pedigree importante. Simic? Qui maturerà le conoscenze a poco a poco, come ha fatto Skriniar un anno fa." Sulle gerarchie in porta: Viviano è il titolare, Puggioni è stato bravissimo a farsi trovare pronto, a dare sicurezza alla squadra."