Napoli-Milan, 4-2. Era il 27 agosto dell'anno appena terminato e, gli azzurri di Maurizio Sarri, trascinati da Arkadiusz Milik e da Josè Callejon, superavano dei giovani rampanti rossoneri, ancora acerbi e vulnerabili nel loro essere squadra. Adesso, a distanza di mesi, le squadre si ritrovano nella seconda giornata di ritorno, con i rossoneri che hanno animo, struttura e consapevolezza dei propri mezzi diametralmente opposta rispetto alla sfida del San Paolo.
Alzi la mano chi lo aveva detto in tempi non sospetti. Alzi la mano chi, pur notevolmente ottimista, avrebbe potuto pensare, anche in virtù del mercato estivo al risparmio, che il Milan si sarebbe trovato nella posizione in cui è allo scollinamento del campionato. I rossoneri sono quinti in classifica con 37 punti, ma con una gara da recuperare contro il Bologna. Ma, a parte l'ottimo posizionamento, ciò che più salta all'occhio è la capacità dell'allenatore Vincenzo Montella, scelto in estate per portare avanti la rifondazione, di assemblare un gruppo compatto, forgiato su un nucleo duro di giovani italiani che ne compongono la verticale.
Donnarumma è stato designato come il portiere della Nazionale del futuro. Deve migliorare in alcuni aspetti del gioco, in primis la sicurezza con i piedi, ma la personalità che traspare è quella che solo in grandi riescono a mostrare. La dorsale difesa- centrocampo, poi, propone altri due dei prospetti più interessanti del calcio nostrano. Romagnoli, difensore romano classe '95, dopo un avvio stentato lo scorso anno, sta dimostrando di valere l'investimento di oltre 20 milioni fatto dal Milan.
La sua crescita, però, è dovuta anche alla progressiva costruzione del centrocampo, il cui perno è il giovanissimo Locatelli, lento di gambe ma particolarmente celere nel pensiero e nella lettura degli inserimenti degli uomini del tridente. Proprio da uno di questi, Jack Bonaventura, che ha appena firmato il rinnovo con il Diavolo fino al 2020, ci si aspetta molto, anche per la costanza di rendimento mostrata in questi primi mesi di campionato. L'assenza dei primi due interpreti, chiave di volta nei rispettivi reparti, sabato sera, potrebbe però essere un handicap non di poco conto per Montella, oltre ad un notevole vantaggio da sfruttare per gli azzurri di Sarri.
Nonostante i 4 punti raccolti nelle ultime 3 partite, probabilmente anche a causa dell’entusiasmo per la vittoria contro la Juventus in Supercoppa, da temere, per gli uomini di Sarri, ci sarà soprattutto l’entusiasmo della banda Montella, sebbene qualche passaggio a vuoto difensivo nelle ultime uscite sembra minare le certezze del tecnico di Pomigliano d'Arco. Tuttavia, San Siro è una fortezza quasi inespugnabile, considerando che i rossoneri hanno subito, in casa, una sola sconfitta, alla terza giornata, contro l’Udinese.
Se per i rossoneri si è sostanzialmente capovolta la situazione emotiva dell'inizio di stagione, gli azzurri non stanno facendo altro che confermare quanto di buono i critici più attenti avevano predetto alla luce degli acquisti estivi. Diceva qualcuno che i campionati non si vincono con una buona squadra di fianco ad un fuoriclasse come centravanti, ma con un'ottima squadra, anche se priva di una star di riferimento. La partenza di Higuain, sebbene abbia determinato uno spaiamento iniziale nell'ambiente e nello spogliatoio, come un'ematoma a seguito di una caduta è stato assorbito dall'organismo partenopeo, che è ripartito più sano che mai. Perché, come diceva qualcun altro, se non uccide, fortifica.