Marko Rog, fin da prima che vestisse la maglia del Napoli, era perennemente al centro delle discussioni dell'opinione pubblica e dei tifosi. Quando nel capoluogo partenopeo girò la voce che la dirigenza azzurra fosse molto interessata al centrocampista croato, stampa e tifosi s'incuriosirono cercando video che mettessero in mostra tutte le qualità del giovane giocatore balcanico.
In un baleno il classe 1995 si trovò su tutte le prime pagine dei giornali e ciò comportò un accrescimento delle aspettative da parte dei tifosi. Ad incidere su questa situazione ci fu anche la cifra spesa del Napoli per acquistarlo, ovvero 14,5 milioni. A quel punto sembrava che la società azzurra avesse aggiunto nel roster un fenomeno che le avrebbe garantito successi per i prossimi anni. A porre un freno a tutto ciò ci pensò Maurizio Sarri, che sottolineò quelli che sarebbero stati i tempi di adattamento del giocatore croato.
Da qui cominciò il lungo "calvario" di Rog, dovuto non solamente all'impazienza dei tifosi di vederlo in campo e alle diatribe tra Sarri e De Laurentiis, ma anche al poco tempo a disposizione per comprendere il calcio italiano e più in particolare i dettami tattici dell'allenatore. A rendere ulteriormente lungo il suo adattamento ci ha pensato la Nazionale, che convocandolo durante le pause non ha permesso a Sarri di lavorare su di lui.
Per il mister toscano la preoccupazione più grande era quella di inserire il giocatore croato in un contesto di gioco già ben oliato. In piú c'era da considerare che Rog gioca preferibilmente da trequartista, e dato che il modulo del Napoli non prevedeva (e non lo prevede) questo ruolo, bisognava trovargli una sistemazione. L'idea di Sarri era quella di trasformarlo in una mezzala. Nonostante i progressivi miglioramenti Rog continuava a non vedere il campo, a causa anche della folta concorrenza nel suo reparto. La svolta arriva il 2/12, giorno di Napoli-Inter. Al 76' Sarri toglie Hamsik per far entrare il talento croato, accolto dal boato del "San Paolo".
É solamente l'inizio perché cinque giorni dopo, Rog, viene nuovamente inserito a 20 minuti dalla fine nell'ultima sfida della fase a gironi di Champions League contro il Benfica, vinta dal Napoli per 2-1, successo che poi gli garantirà il 1° posto nel girone e susseguente sfida con il Real Madrid. A questo punto il talento croato viene considerato, da Sarri, quasi al pari dei suoi compagni di reparto e lo dimostra facendolo entrare anche nell'ultima mezz'ora di Cagliari-Napoli, sfida vinta dai partenopei per 5-0.
Con l'arrivo dell'anno nuovo sia Rog, sia la piazza che la stampa napoletana, si aspettano un minutaggio più elevato, ed infatti dopo i 90 minuti in panchina contro la Sampdoria, il n.30 azzurro parte dall'inizio nella sfida di Coppa Italia contro lo Spezia. Come sempre tanta curiosità da parte di tutti gli addetti ai lavori sulla prestazione del centrocampista balcanico, che ha saputo alternare cose positive ad altre negative.
Fin da subito Rog mostra una grandissima voglia di fare che lo porta nei primi minuti a sbagliare qualche pallone di troppo. Da questo punto di vista Sarri dovrà lavorare sulla sua compatibilità con il resto della squadra, in quanto spesso il croato tende a chiedere palla per partire in azioni individuali, che é esattamente l'opposto di quanto viene predicato dal tecnico toscano.
Nello stesso tempo non si può limitare l'enorme qualità di cui é dotato il centrocampista croato, infatti nell'azione del terzo gol allo Spezia, Rog palesa una tecnica nell'uno contro uno impressionante, cosí come nella rifinitura per il tocco sottomisura di Gabbiadini. Un insieme di quantità e qualità su cui il talento croato deve lavorare per diventare uno dei centrocampisti piú affermati a livello globale.
Se a livello offensivo sono maggiori le note positive rispetto a quelle negative, non si può dire lo stesso per la fase difensiva. Logicamente bisogna far valere tutte le attenuanti del caso, come ad esempio l'intesa con Maggio e Giaccherini, ma nonostante ciò il giocatore croato mostra pesanti lacune, sulle quali Maurizio Sarri dovrà lavorare.
La cosa certa é che si é finalmente compreso chi è Rog e cosa bisogna aspettarsi da lui. Ora tocca al Napoli ed a tutta la tifoseria azzurra aspettare la sua crescita, per un futuro che si prospetta molto piú che roseo.