“E’ stato un anno positivo, abbiamo raggiunto degli obiettivi che ci eravamo prefissati all’inizio. In campionato siamo arrivati secondi meritatamente, abbiamo giocato bene, seguendo una filosofia vincente. Ci è mancato un pizzico di tutto per arrivare primi, la Juve ha fatto un 2016 fantastico ed è stato giusto che abbia vinto il campionato. Siamo soddisfatti e questo 2016 deve essere una rampa di lancio per il futuro, per crescere. Personalmente in quest’anno sono tornato in Nazionale e questa cosa mi ha fatto piacere”.
Con la fine del vecchio anno e l'arrivo del nuovo, in casa Napoli è tempo di primi bilanci. Pepe Reina, dall'alto della sua esperienza, si è concesso ad una lunghissima intervista ai microfoni di Mediaset Premium, nella quale ha analizzato la crescita costante della formazione partenopea allenata da Maurizio Sarri. Parole mai banali quella del portiere iberico, che ha così parlato in vista degli ulteriori miglioramenti da fare.
"Siamo una grande squadra, ora dobbiamo diventare grandissimi anche a livello europeo. C'è da migliorare molto. Rispetto alla Juve cosa ci manca? Forse la mentalità".
Si guarda anche al passato, con la vittoria di Frosinone ad inizio 2016 che consegnò al Napoli il virtuale titolo di Campione d'Inverno: “Fu una bella domenica. Durante il riscaldamento prima della partita con il Frosinone, il Sassuolo batté l’Inter all’ultimo minuto. Ci fu una esplosione di gioia per i nostri tifosi e poi fu bellissimo andare in testa alla classifica. Noi credevamo di essere una squadra che poteva lottare fino alla fine per lo Scudetto, poi la Juve ha fatto molto bene, ha vinto molte partite consecutive e ha meritato la vittoria finale. Noi abbiamo fatto il record di punti del Napoli in serie A ma ci è mancato qualcosa per vincere".
Nel percorso di crescita degli azzurri - come sottolineato ieri nei 10 momenti dell'anno solare del Napoli di Vavel - anche tante cadute, come quelle dello Stadium di Febbraio: “E’ difficile spiegare l’amarezza. Loro a quindici minuti dalla fine hanno anche cambiato modulo per tenere il pareggio e poi è capitato quel gol, sfortunato per noi. Siamo passati da essere a più 2 in classifica con la differenza reti per noi, a meno uno con la differenza reti a favore loro. Per loro è stata un’iniezione di fiducia e per noi è stato difficile superare quel colpo". Dallo Stadium contro la Juventus alla sconfitta contro l’Udinese e l’espulsione di Higuain: “E’ stata la partita più determinante del finale della scorsa stagione. Ci ha levato un po’ di speranza, è vero che mancavano molte partite ma forse è stata una sconfitta decisiva”.
Dal passato al presente, con la stagione in corso che ha portato ulteriori certezze al gruppo azzurro tra campionato e Champions: “Siamo partiti con la consapevolezza di avere una rosa più completa e sappiamo che quest’ anno potrà essere grandioso. Siamo a metà del cammino, le cose stanno andando bene ma la squadra può ancora migliorare: siamo una rosa che ha un grande futuro”. E sul cammino in Europa: “Era importante passare il turno perché era un girone molto competitivo, contro tre squadre che avevano vinto i loro rispettivi campionati. Siamo tra i 16 club più forti d’Europa e questo ci fa molto piacere. Adesso dobbiamo pensare al campionato, ogni gara sarà decisiva e dobbiamo essere pronti per stare tra le prime in Serie A e andare il più lontano possibile”.
Un passaggio anche sull'infortunio di Milik che ha condizionato parte dell'avvio di stagione dei partenopei: “Stava facendo bene, è giovane ed è arrivato con la pressione addosso di essere il sostituto di Higuain che poteva pesargli molto. Non è stato così, è un ragazzo che si è subito inserito nello spogliatoio, si è adattato molto bene alla vita di Napoli e sono certo che darà tantissime gioie ai tifosi”. Da Milik a Mertens: "E’ un ragazzo che stimo moltissimo e gli voglio bene come un fratello. Come calciatore è un numero 1. E’ in crescita, gli aspetta un futuro brillante a Napoli, la gente lo ama per la sua personalità e lui tiene moltissimo alla società e ai tifosi”.
Uno sguardo, ovviamente, anche al recente futuro, con il 2017 che attende il Napoli ad una crescita ulteriore: “I tifosi si devono aspettare un anno di crescita, siamo una grande squadra che vuole diventare grandissima anche a livello europeo. Dobbiamo migliorar e molto ed essere forti con continuità. Siamo in crescita, siamo una squadra giovane, ci sono molti giocatori di 19-20 anni e dobbiamo imparare in fretta a essere competitivi ma sappiamo qual ‘è la nostra mentalità. Il mister ce l’ha insegnata in modo chiaro: ovunque andiamo dobbiamo giocare il nostro calcio”. Inevitabile, inoltre, anche un parere sulla sfida al Real Madrid: “Sarà una bellissima sfida, sarà un’opportunità per dimostrare la nostra crescita. La cosa fondamentale sarà andare al Bernabeu per fare il nostro calcio senza paura. Così facendo saremo più vicini al passaggio del turno. Ho tanti amici che vorranno essere a Madrid e cercherò di accontentare tutti. Che San paolo mi aspetto al ritorno? Me lo aspetto strapieno e carico e speriamo che ci dia una forza mostruosa. Speriamo di offrire a tutti una bella serata e di vincere”.
Ed infine, il sogno Scudetto a Napoli: “Sarebbe il traguardo più importante della mia vita. E’ un pensiero che non mi levo dalla testa, sarebbe un punto importantissimo nella mia carriera dopo 17 anni ad alto livello. Ci dicono sempre che non possiamo sapere quello che succederebbe in città, ecco io lo voglio vedere. Chi vincerà lo Scudetto rimarrà per sempre nel cuore di tutti i napoletani e io voglio essere uno di loro”.