Il 29 febbraio scorso, la trasferta fiorentina del Napoli si rivelò amara. I partenopei uscirono dal campo con uno stretto pareggio per 1-1 senza riuscire, nonostante la verve di Higuain, a sfondare il muro approntato dal tecnico viola Sousa.

Cosa è cambiato - Dal punto di vista tattico per Maurizio Sarri non è cambiato praticamente nulla rispetto alla scorsa stagione, ad eccezione, ovviamente, della partenza del Pipita. Toccherà a Mertens, autore di 7 gol in una settimana, e ad un ispiratissimo Insigne mettere in difficoltà la retroguardia toscana, tutt'altro che irreprensibile nelle ultime uscite. I viola, invece, hanno cambiato, almeno in alcune occasioni, il loro modo di giocare: non più schieramento con la difesa a 3, che comportava un eccessivo sacrificio per il talento cristallino di Bernardeschi, costretto ad occuparsi eccesivamente della fase difensiva, ma difesa a 4, con interpreti non sempre all'altezza della situazione.

Dove può soffrire la Fiorentina - Come già manifestato in occasione della gara contro la Lazio di tre giorni fa, i problemi della squadra di Sousa risiedono principalmente nella poca solidità e nella scarsa tecnica individuale dei componenti del reparto difensivo, eccezion fatta per il capitano Gonzalo Rodriguez. I principali danni potrebbero essere causati dai sempre puntuali inserimenti della freccia azzurra, a nome Jose Callejon, il quale, partendo alle spalle di Milic, andrebbe a creare una costante superiorità numerica per gli uomini di Sarri. Un altro aspetto da non sottovalutare è l'entusiasmo con cui arrivano i partenopei alla partita di domani sera: reduci da cinque vittorie consecutive tra campionato e Champions, i ragazzi del tecnico di Figline Valdarno spiccano sia per condizione atletica che per pulizia tecnica. Tale superiorità potrebbe manifestare i suoi frutti nelle trame di centrocampo, vista anche l'assenza di uno dei senatori viola, Borja Valero. Nella zona centrale, infatti, presumibilmente agiranno Diawara, per dare dinamismo in fase difensiva, e le due mezzali d'assalto, Hamsik e Zielinski, tirato a lucido e anche stimolato dalla concorrenza di Allan, con cui è in ballottaggio.

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Cosa può soffrire il Napoli - Maurizio Sarri ha sottolineato come sia importante che l'entusiasmo della sua squadra non si tramuti in euforia. Qualora ciò dovesse accadere, si correrebbe il rischio di incorrere in brutte figure su un campo ostico come quello di Firenze, anche alla luce delle dinamiche interne allo spogliatoio viola. Paulo Sousa molto probabilmente lascerà la panchina a fine stagione, ma vorrà senza dubbio fare in modo che la Fiorentina si qualifichi alle coppe europee, come sempre avvenuto negli ultimi anni. Certamente il periodo di forma non è felicissimo, ma il Napoli dovrà temere le numerose individualità dei viola, a partire dal tridente d'attacco composto da Bernardeschi, Ilicic e Kalinic. In particolar modo lo sloveno sarà voglioso di dimenticare la brutta prestazione del posticipo di Domenica, nel quale si è reso protagonista del rigore sbagliato che ha messo la gara sui binari della Lazio.

In ogni caso, dato l'alto spessore tecnico delle due formazioni, domani assisteremo ad una partita ricca di capovolgimenti di fronte e di spunti individuali molto interessanti che, si augura Sarri, portino i suoi a mangiare più serenamente i tipici struffoli natalizi.