La partita tra Napoli e Inter si preannunciava alla vigilia come una sorta di spareggio per le zone nobili della classifica tra le due squadre maggiormente deluse dall'inizio di campionato. Dalla partita a scacchi tra i due allenatori esce vincitore Maurizio Sarri, che ha sfruttato gli inserimenti delle sue mezz'ali per colpire le notevoli mancanze di equilibrio dell'Inter di Pioli.
La forma fisica - Nel primo tempo è sembrato di assistere ad una partita di Premier League, con continui ribaltamenti di fronte e occasioni da gol da una parte e dall'altra. Nonostante la chiara pericolosità offensiva dell'Inter, però, è sempre stata netta la supremazia dei ragazzi azzurri (ieri in bianco, forse, per fini scaramantici), i quali mostravano una fame raramente mostrata nelle ultime uscite. Già al secondo minuto, il Napoli si portava in vantaggio con il classico taglio di Callejon che di testa serviva l'accorrente Zielinski, perso inspiegabilmente dalla difesa nerazzurra, per il suo primo gol in serie A con la nuova maglia. Trascorsi soltanto 3 minuti arrivava il raddoppio del Napoli con uno splendido taglio di Capitan Hamsik, servito puntualmente dall'ottima mezz'ala polacca, che bucava la difesa avversaria e Handanovic.
L'aspetto tattico - Le due mezz'ali del Napoli hanno banchettato negli spazi lasciati alle spalle dei due mediani dell'Inter, che denotano come Pioli non abbia ancora trovato la quadratura del cerchio. Quella nerazzurra appare come una squadra potenzialmente devastante in fase offensiva, ma assolutamente priva di equilibrio e vulnerabile in quella difensiva. Il francese Kondogbia, onestamente inguardabile per buoni tratti del match, non ha potuto reggere l'urto dei centrocampisti azzurri; Banega, un fantasma, è stato fagocitato dalla calma olimpica del giovane Diawara, ormai perno fisso del centrocampo sarriano. Unico a salvarsi, nella zona centrale è stato Brozovic, il quale però nulla ha potuto quando preso in mezzo dalle sfuriate dei padroni di casa. Il Napoli, dal canto suo, come ammesso dallo stesso Sarri nelle interviste post- gara, giocando con due interni di inserimento ha sofferto molto le ripartenze avviate da Candreva e Perisic, che sono stati, tuttavia, particolarmente imprecisi nelle loro giocate al limite dell'area di rigore.
La crescita dei singoli - Per la quinta volta in campionato il Napoli termina una partita a rete inviolata e questa, in vista anche della difficile trasferta contro il Benfica, non può che essere un'ottima notizia per i partenopei. Albiol, ormai rientrato a pieno regime, comanda la difesa con sicurezza, accompagnato dallo strapotere fisico di Koulibaly e dalla verve, alterna ma che oggi appare ritrovata, dei due esterni bassi. In questo scorcio di stagione salta all'occhio anche la continuità di Hamsik, che ieri ha raggiunto a quota 104 gol in azzurro il Matador Cavani, e che, dalla partenza di Higuain, si sta sempre più affermando come il leader di questa squadra. Persino Gabbiadini, spesso abulico e avulso dal gioco del Napoli, ieri è parso molto più presente nella posizione di centravanti, toccando spesso di sponda e allargando il gioco anche con colpi di testa in anticipo rispetto al macchinoso Ranocchia. E queste sono, senza dubbio, le migliori premesse perchè il Napoli, conscio della sua forza, possa andare a giocarsela a viso aperto a Lisbona, anche considerando la recente prolificità del folletto Insigne.