"Largo ai sogni senza paura cavalchiamo questa avventura". Cosi recitava lo striscione esposto dai tifosi Atalantini prima del match contro la Roma. I ragazzi di Gasperini hanno preso queste parole alla lettera ed il sogno lo stanno cavalcando davvero senza alcuna paura: sette vittorie nelle ultime otto partite, un gioco spumeggiante e il quarto posto in classifica stanno regalando alla Dea un sogno da cui non svegliarsi mai.
Bisogna fare un piccolo passo indietro di un paio di mesi per capire come "Il profeta di Grugliasco" abbia cambiato la squadra in maniera radicale sia negli uomini che nell'atteggiamento: siamo alla quinta giornata ed è il 21 settembre quando un gol di Nestorovski permette al Palermo di espugnare l'Atleti Azzurri d'Italia e lasciare l'Atalanta all'ultimo posto tra i fischi dei suoi tifosi che neanche nelle più rosee aspettative si sarebbero immaginati di battere Napoli, Inter e Roma in casa nelle giornate susseguenti ed essere al quarto posto in classifica, a meno uno dalla zona Champions.
Ciò che stupisce non sono i risultati in sè e per sè, ma è la prestazione che fa strappare i capelli anche al più scettico. Il secondo tempo giocato contro la Roma è stato qualcosa di irreale, un qualcosa che è l'emblema di questa squadra infarcita di giovani talenti guidati dalla mente esperta di Gasperini che non si è mai tirato indietro anche nei momenti più difficili, quando tutti (tifosi compresi) gli remavano contro e chiedevano la sua testa. L'ex Genoa ha creduto nelle sue idee sin da subito, le ha messe perfino davanti agli inamovibili, come Sportiello e Pinilla. Ha subito critiche su critiche nelle prime giornate ma poi, in un tranquillo lunedi Pescarese ha acceso la giostra battendo 3-1 il Crotone. Spesso ci riempiamo la bocca con termini quali "Progetto giovani", "bel gioco" o cose simili ma mai nessuno fino ad ora è risucito a metterlo in pratica come stanno facendo i nerazzurri da otto giornate a questa parte. L'identità di gioco della Dea è stata sempre la stessa, sin dalla partita persa in casa con la Lazio. Veder giocare l’Atalanta di questi ultimi due mesi è come viaggiare senza un biglietto nella mente di Gian Piero Gasperini. C’è un’anima giovane, proveniente dal vivaio migliore d'Italia, che ha sposato in tutto e per tutto la causa del proprio allenatore, con quel pizzico di follia che serve come l'ossigeno per poter sognare in grande.
Bisogna descriverli però i diamanti nerazzurri: la spina dorsale dell'Atalanta, partendo da Caldara e passando per Gagliardini fino ad arrivare a Petagna, è formata da ragazzi estremamente giovani e in maggior parte Italiani. Ciò facilità il lavoro, la comunicazione e la coesione del gruppo, ingredienti fondamentali nel calcio. In questo telaio si inseriscono alcuni gioielli grezzi come Kessie (che nasce difensore centrale) e il sempreverde Kurtic che Gasperini sta plasmando in vere e proprie pietre preziose. L'altro merito dell'ex allentore dell'Inter è stato quello di credere in Petagna, terzo attaccante ad Agosto perchè i pretendenti al ruolo, ad inizio anno, erano Pinilla e Paloschi. Oltre alla preponderanza fisica, l'attacco nerazzurro vive del genio del Papu Gomez. L'ex Catania, con i suoi cambi di ritmo e l’incredibile capacità di saltare l’uomo, è l’elemento in grado di conferire imprevedibilità alla manovra, fondamentale per creare superiorità numerica con la sua posizione ibrida partendo dalla fascia. Una menzione speciale la meritano indubbiamente Conti e ancora Gagliardini: due tasselli di vitale importanza. Il secondo, vista anche la chiamata di Ventura, è ormai fondamentale. Non a caso su tutti questi giocatori ci sono già le orme di Juventus e Napoli.
Il futuro è un'incognita maledetta, un'arma a doppio taglio, perchè imprevedibile e non sempre giusto. Sognando, però, il futuro diventa sempre più roseo e nulla diventa impossibile. Nessuno può sapere dove arriveranno questi ragazzi. Magari sarà un fuoco di paglia o qualcosa da raccontare ai nipoti. Ciò che è certo è che il condottiero di Grugliasco sta facendo sognare una città intera, una città che non vuole scendere dalla giostra, una città che ha la sua Dea. La Dea della bellezza. Sognare ancora cosa costa?