C'è da riscattare una prova che sarebbe un eufemismo definire opaca, c'è da riprendere il filo del discorso dopo l'ottimo primo tempo contro la Lazio, ci sono in palio punti importanti in chiave Europa: perchè il Torino non si nasconde più, e vuole tentare il colpo grosso già da questa stagione. Al "Friuli", quindi, Mihajlovic vuole ritorvare il suo Toro, quello grintoso, aggressivo, agonisticamente feroce, che nelle prime di campionato aveva portato a casa scalpi illustri come quelli di Roma e Fiorentina.

Per cambiare registro rispetto all'amara notte del "Meazza", dove un'Inter in profonda crisi è bastata per "matare" il Toro, il tecnico serbo medita qualche novità. Novità che non arriverà tra i pali, dove Hart sarà saldamente titolare nonostante l'incertezza sul primo gol di Icardi nel turno infrasettimanale. Sulla corsia di destra, in difesa, ecco il primo cambio, con De Silvestri che ritroverà una maglia da titolare permettendo a Zappacosta di rifiatare. Dovrebbero invece essere riconfermati i restanti tre quarti della retroguardia: Castan non recupera, in campo Rossettini, Moretti e Barreca, con Bovo che nutre ancora qualche piccola speranza.

In mediana dentro i "titolarissimi", bocciato il duo muscolare Acquah-Obi sceso in campo a San Siro: Valdifiori davanti alla difesa, ai suoi fianchi Benassi e Baselli. In avanti Iago Falque, tra i più in ombra al "Meazza", va verso un turno di riposo: al suo posto Boyè, titolare insieme a Belotti e Ljajic, che ha recuperato dopo i problemi fisici dell'ultima settimana. Lo scorso anno al "Friuli" il Toro dilagò: i bianconeri furono sommersi da cinque reti (a una), andarono a segno Jansson, Acquah, Belotti e Martinez (doppietta). Tre di loro sono in granata ancora oggi: Mihajlovic, quindi, chiede il bis.