Otto mesi dopo, è ancora Juventus-Napoli. Il teatro è ancora lo Juventus Stadium. Stavolta non c'è uno Scudetto in palio, un primo posto da difendere con le unghie per gli ospiti, che arrivano in Piemonte senza la pressione di essere la capolista ed avere tutto da perdere, ma soltanto una fetta minuta di una torta che al netto di passi falsi dell'una - e soprattutto dell'altra - potrebbe in futuro valere qualcosa di molto più importante. La sfida di questa sera non è affatto decisiva per le sorti del campionato, benché potrebbe decretare il nuovo massimo vantaggio - più sette - dei bianconeri sugli azzurri.

Questi ultimi si presentano con rinnovata fiducia e ritrovato entusiasmo dopo un periodo-no di prestazioni (Bergamo e contro la Roma) e risultati (tre sconfitte di fila): le vittorie contro Crotone ed Empoli, rispettivamente ultima e penultima della classe, erano scontate sì, ma hanno rappresentato la giusta scialuppa di salvataggio in un momento cruciale della stagione dei partenopei. Al netto delle difficoltà ambientali e strutturali nelle quali il Napoli di Sarri arriva al cospetto della Juventus, la sfida di questa sera rappresenterà per i campani un altro - l'ennesimo - banco di prova per raggiungere una maturità che stenta ad arrivare: ciò non significherà necessariamente vincere o non uscire sconfitti dallo Stadium, ma nel farlo bisognerà mostrare atteggiamento da grande, positività e soprattutto personalità, che non sempre nelle sconfitte sono andate di pari passo con le prestazioni offerte dai figli del Vesuvio.  

Maurizio Sarri allo Juventus Stadium, seconda apparizione per lui sulla panchina del Napoli - Foto Getty Images

Personalità e mentalità - Due aspetti fondamentali per uscire indenne dalla trasferta piemontese per la squadra azzurra sarà quella di guardare al match con lungimiranza e lucidità. Così come fu fatto lo scorso anno - in parte, perché la Juventus stasera non replicherà la gara attendista dello scorso anno - il Napoli dovrà provare ad avere un atteggiamento maggiormente accorto rispetto al solito, guardingo e meno spregiudicato, soprattutto sugli esterni dove i laterali offensivi dovranno dare manforte ai terzini non concedendo il due contro uno ai terzini di centrocampo dei bianconeri. Motivo per il quale difficilmente Insigne e Callejon si sbilanceranno eccessivamente, concedendosi alle spalle alle infilate avversarie: attaccarli sì, ma con costrutto e mentalità, senza esporre il fianco e sanguinare davanti allo squalo bianconero.   

L'importanza di Diawara - Dallo scetticismo più totale non vedendolo mai in campo alle parole di Sarri, quasi come una sorta di investitura dall'alto, alla fondamentale importanza che Amadou Diawara potrebbe assumere nella trasferta di questa sera. Certo, l'inesperienza a gare e palcoscenici del genere potrebbe far tremare le gambe e non poco al guineano, che però ha ampiamente dimostrato di avere personalità smodata e caratteristiche maggiormente adatte al tipo di gara che il Napoli intende fare rispetto a Jorginho. Gambe, muscoli e dinamismo dovrebbero e potrebbero essere preferiti alla monotematica versione che i partenopei offrirebbero schierando in campo il playmaker italo-brasiliano. Questione di necessità, di voglia di rompere nella fascia centrale il gioco avversario, con l'ex Bologna a formare con Allan una diga nelle intenzioni invalicabile che dia maggiore manforte al quartetto difensivo. Diawara è più di una semplice alternativa, ma rappresenta una variante tattica che Sarri intende sfruttare in questo tipo di gare.   

Con carisma e personalità Diawara si è messo in mostra contro Besiktas e Crotone - Foto Getty Images

Le ultime da Castelvolturno - Voci di corridoio, spifferi che nel pomeriggio di ieri hanno pervaso le vie della città partenopea: Diawara insidia il posto da titolare di Jorginho. Tatticamente impeccabile risulterebbe la scelta di Sarri qualora diventasse ufficiale, un pò meno lo sarebbe dal punto di vista di esperienza e personalità del guineano, tutte da scoprire in gare di questo livello. Accanto a uno dei due le scelte sono però fatte, con Zielinski escluso in favore di Allan - ritrovatosi al pieno delle forze - e Hamsik nei due ruoli di mezzala. Davanti non ci sono scelte da fare, con Callejon e Insigne che spalleggeranno Mertens al centro dell'attacco. Tre quarti della difesa sono infine decisi: Hysaj e Ghoulam saranno i terzini, così come Koulibaly è certo di un posto come centrale di sinistra; con lui presumibilmente Nikola Maksimovic, maggiormente in condizione rispetto a Chiriches, sebbene dalla parte del rumeno ci siano personalità, maggiore esperienza e conoscenza dell'avversario numero uno a dar manforte alla sua candidatura.   

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Diawara, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne. All. Sarri