Incompiuta. Non c'è termine più azzeccato per descrivere la fisionomia del Pescara nella partita giocata ieri contro l'Udinese. I biancazzurri di Oddo giocano meglio attraverso un possesso palla che, però, la maggior parte delle volte risulta fine a sé stesso a causa della mancanza di un vero finalizzatore nel reparto offensivo. Incompiuta ed anche un po' disattenta in difesa perchè, su quattro tiri subiti, la compagine di Massimo Oddo prende tre gol. Andiamo e vedere nel dettaglio l'analisi della partita degli Abruzzesi.
Il modulo con cui il Pescara se la gioca non è chiaro sin da subito: all'inizio è un 4-1-4-1 con Zampano che torna in difesa, le chiavi del centrocampo vengono affidate ad Aquilani mentre davanti il solo Caprari a causa delle assenza di Manaj, Bahebeck e Verre. Nei primi minuti la creatura di Oddo cambia subito tornando al consono 4-3-2-1 ma dopo poco si ritrova già sotto a causa di un rigore procurato da Zapata e trasformato in bello stile da Thereau. La squadra però non si scompone e continua a giocare sul corto e attraverso passaggi orizzontali, ma manca la profondità. Caprari cerca di spaziare anche sulla fasce ma è poco aiutato da Memushaj e Benali che devono svolgere entrambe le fasi. Oddo capisce che solo con il lungo possesso palla e la spinta dei terzini si può far male alla difesa bianconera ma, quando Caprari sforbicia dal limite, solo la traversa gli dice no. Brugman e Aquilani duettano bene a centrocampo e qualche volta decidono di mettersi in proprio provando a calciare dalla distanza. La difesa un po' sbanda con Biraghi che non sembra in giornata di grazia.
Nella ripresa il copione tattico del match è sempre quello: Pescara che fa la partita e l'Udinese che cerca di ripartire in contropiede. Il possesso dei biancazzurri arriverà, a fine partita, al 55%, ma è un dato fine a se stesso perchè a metà ripresa l'Udinese raddoppia al secondo tiro nello specchio in tutta la partita. Oddo prova a cambiare giocandosi le carte Mitrita e Crescenzi ed un minuto dopo arriva il gol della speranza con il migliore dei suoi: Aquilani. Ci si aspetta l'arrembaggio ma, con un reparto offensivo cosi leggero, è difficile colpire a rete con un colpo di testa o una palla in mischia. Campagnaro va a fare l'attaccante aggiunto per aiutare il solo Caprari, Oddo getta nella mischia anche Pepe per i cross ma dalle parti di Karnezis non arrivano pericoli. Anzi, nel finale arriva il 3-1 con il secondo rigore di giornata per i Friulani. Il Pescara esce sconfitto, tra gli applausi dei 400 tifosi giunti dall'Abruzzo e i complimenti degli addetti ai lavori. Ma si sa, è con le vittorie che ci si salva e non con i complimenti. Mercoledi arriva l'Atalanta, match ostico e, senza una punta vera, Oddo dovrà inventarsi ancora qualcosa per centrare la prima vittoria in campionato e cancellare il termine "incompiuta" dalla sua bella squadra.