Le due sconfitte consecutive contro Atalanta e Roma hanno minato diverse certezze in casa Napoli. La questione Gabbiadini (più in generale quella legata al reparto offensivo) appare chiaramente quella più spinosa e complessa da gestire, ma in questi due giorni anche il centrocampo azzurro è stato messo più volte sul banco degli imputati.
L'indiziato numero uno è sicuramente Jorginho, apparso fuori forma, imbolsito e prevedibile nelle giocate. A dire il vero la parabola discendente del regista italo-brasiliano è iniziata già qualche settimana fa ed è stata più volte sottolineata da tifosi e media, che prima con un flebile sussurro e adesso a gran voce invocano un avvicendamento in cabina di regina con Diawara o Hamsik. Le colpe del calciatore ex-Verona sono, a dire il vero, non esagerate. Appare più che altro evidente come Jorginho in questo momento sia il calciatore che più sta soffrendo le contromisure che ormai tutti gli allenatori adottano contro il Napoli, con uno o addirittura due giocatori costantemente addosso al numero 8 azzurro, soffocato in una morsa da cui è difficile districarsi.
In tal senso dovrà inventarsi sicuramente qualcosa Maurizio Sarri, il cui calcio ha sì incantato mezza Europa ma ha anche immediatamente fatto drizzare le antenne dei preparatissimi allenatori italiani, che ne hanno ormai individuato le principali chiavi tattiche. Ed in un campionato in cui gli avversari spesso e volentieri incentrano la partita soprattutto sul non far giocare l'avversario (Non perdere è il diktat, poi il resto lo si guarda dopo), le difficoltà cominciano a farsi evidenti. Cosa potrebbe inventarsi quindi Sarri?
Un primo indizio l'allenatore toscano lo ha già fornito: nella partite contro Chievo e Bologna ha inserito Allan per Jorginho spostando Hamsik nella zona centrale del campo. Lo stesso Sarri ha candidamente ammesso di aver cambiato idea sul capitano azzurro, che fino a qualche mese fa reputava impossibilitato a svolgere tale ruolo. Un centrocampo con Hamsik, Allan e Zielinski non è quindi da escludere in previsione delle prossime uscite, anche se contro il Besiktas, considerata la libertà di cui Jorginho ha goduto nelle due precedenti uscite europee, è probabile che venga confermato il centrocampo visto contro la Roma (con Zielinski, al solito, ad insidiare Allan). Nel match domenicale contro il Crotone, invece, si potrebbe vedere Jorginho seduto in panchina con Hamsik o Diawara in mezzo al campo.
Il giovanissimo centrocampista proveniente dal Bologna scalpita ormai da settimane in attesa di esordire con la maglia azzurra. Sicuramente sul mancato impiego ha influito la scarsa condizione fisica (avendo saltato la preparazione estiva) con la quale si era presentato a Castelvolturno a metà Agosto. L'impiego di Diawara non solo porterebbe forze freschissime e fisicità nella zona mediana, abbinate ad una tecnica di base comunque pregevole, ma potrebbe finalmente scombinare almeno in minima parte i piani prepartita degli allenatori avversari, essendo notevolmente diverse le caratteristiche di Jorginho e Diawara. Con il giocatore guineano in campo, le due mezzeali che andrebbero a completare la linea mediana potrebbero essere scelte in base alle esigenze: Zielinski per maggiore spinta data le migliori capacità atletiche di Diawara, che sopperirebbe quindi alla mancanza di Allan, oppure lo stesso giocatore brasiliano insieme a Diawara nei momenti in cui è richiesto grosso dinamismo nella zona nevralgica del campo.
Ancora lontano dall'esordio appare invece Marko Rog, talento cristallino ma che, a detta di Sarri, non si è ancora del tutto ambientato (causa soprattutto la scarsa conoscenza della lingua) tatticamente e tenicamente. Di difficile individuazione, per questo motivo e per le qualità espresse dal giocatore durante la militanza nella file della Dinamo Zagabria, appare quindi la sua collocazione tattica. Rog non è sicuramente un regista nè tantomeno sembra che abbia il passo necessario per giocare da mezz'ala. Il suo ruolo naturale è quello del trequartista, come lo era Luka Modric all'inizio della carriera. Non è però da escludere un suo arretramento col passare del tempo, in analogia allo stesso Modric, qualora le qualità fisiche e tecniche del ragazzo dovessero esponenzialmente migliorare come molti tifosi del Napoli si auspicano. Per questo motivo diversi addetti ai lavori hanno ipotizzato un suo impiego nei tre d'attacco, con un ruolo molto simile a quello di Insigne, che parte largo per poi stringersi molto ed inventare col destro. O, addirittura, un cambio di modulo con il passaggio al vecchio 4-3-1-2 o al 4-3-2-1 in coppia con lo stesso Insigne a supporto di Manolo Gabbiadini. Difficile, quasi improbabile, che ciò accada.
Il Napoli ha bisogno di reinventarsi e questo processo dovrà necessariamente passare per una minirivoluzione in termini di interpreti ed interpretazione del ruolo nella zona centrale del campo. Le alternative non mancano, la scelta (ed il coraggio) di cambiare è tutta nelle mani di Sarri.