Definirlo "uomo della domenica" sarebbe cosa buona e giusta, un innegabile merito a chi è riuscito a fare l'impresa, vincere cioè a san Siro e contro un'Inter obbligata a fare bottino pieno. Massimo Rastelli, però, vola basso, ricordando che al suo Cagliari manca ancora tanto per festeggiare. "A san Siro abbiamo sicuramente fatto qualcosa di importante - ha ribadito nell'intervista esclusiva concessa alla Gazzetta dello Sport - ma mancano ancora 27 punti prima della salvezza". Calma e concentrazione, dunque, gli spot dell'ex Avellino, messosi positivamente in luce già lo scorso anno, in serie B, quando portò il suo Cagliari ad una meritata promozione.
Parlando della chiave tattica del match, Rastelli non si tira indietro, esprimendo con un pizzico di soddisfazione le idee che l'hanno portato a conquistare i tre punti. "Sapevamo che l'Inter giocava molto alta, ho preferito quindi Melchiorri a Borriello per la sua migliore capacità di ripartire in contropiede, accostandolo a Sau che già ha in sé queste caratteristiche. Marco (Borriello, ndr) ha fatto buon viso, entrando però con il piglio giusto e dando un segnale importante. Certo, queste partite le vogliono giocare tutti, ma ho preferito giocatori freschi come Munari, che ha fatto il suo lavoro sporco".
Uomo di calcio, Rastelli, che nonostante la giovane età è riuscito a ritagliarsi un posto tra gli allenatori da seguire grazie al suo modo di fare calcio ed alla sua voglia di vincere. "Con lo staff siamo già a lavoro per preparare il match contro la Fiorentina. - ha ricordato - Sono consapevole dell'impresa e felice per i ragazzi, ma conta ciò che faremo da oggi in poi. Di certo non mi aspettavo sedici telefonate in un'ora, di solito le ricevo in una settimana". Un bel modo per raffreddare il bollente spirito di un allenatore tanto rimpianto ad Avellino per l'attaccamento al lavoro e per le capacità effettive ma che ora, per buona pace del Cagliari, sta costruendo qualcosa di importante e di grande con un gruppo di ragazzi vogliosi di fare bene.