76 e 85. Non sono numeri da giocare al superenalotto ma sono, rispettivamente, i minuti in cui il Pescara capitola con il Chievo ed esce sconfitto dall'Adriatico al termine di una partita incolore. Una sconfitta, che in concomitanza della pausa, fa male agli uomini di Oddo ma al contempo potrà essere utile per cercare di limare o eliminare definitivamente gli errori commessi. Andiamo a vedere i motivi della sconfitta nell'anticipo di ieri.
Oddo apporta diversi cambi alla sua formazione inserendo Crescenzi al posto dello squalificato Zampano e regalando la maglia da titolare a Manaj con Verre in panchina. L'avvio di match è stentato per i biancazzurri, che soffrono tremendamente il pressing alto del Chievo e non riescono ad uscire dalla propria metà campo. A queste problematiche si aggiungono anche i numerosi errori in fase di impostazione, come quello di Biraghi che regala una palla d'oro a Castro che successivamente sciupa. Nella parte centrale della prima frazione il Pescara regala sprazzi di buon gioco facendo tremare la difesa del Chievo, prima con Manaj e poi con Memushai, ma nulla più. Caprari e Verre sembrano corpi estranei alla partita ed è proprio l'ex Perugia che perde l'ennesima palla a centrocampo avviando una pericolosa azione clivense che termina con un tiro di Inglese sull'esterno della rete.
Nella ripresa ci si aspetta una reazione, o accenni di calcio come il Pescara ha abitutato, ma la partita si blocca ulteriormente regalando poche emozioni. Oddo prova a vincerla richiamando un acciaccato Manaj per Mitrita, per non dare punti di riferimento alla difesa ospite. Il Pescara, però, non riesce a superare le prime due linee del Chievo e quando lo fa prova con tiri da fuori che lasciano molto a desiderare. Le scelte di Oddo non produco alcun effetto e allora si arriva ad un quarto d'ora dal termine quando Memushai perde una palla sanguinosissima in fase di impostazione, regalando il contropiede al Chievo che culmina con il gol di Meggiorni. Nemmeno l'ingresso di Muric permette al Pescara di pareggiare, anzi. Dieci minuti più tardi Caprari completa la sua sbiadita partita con un errore nella metà campo che consegna il secondo contropiede agli uomini di Maran: il gol che chiude i conti è dell'ex Inglese.
Lo stadio si svuota, il Pescara è tramortito e l'abritro decreta la fine di una gara condotta dai padroni di casa al di sotto delle aspettative della vigilia. Una lezione dura, durissima, per gli abruzzesi che adesso restano a sei punti ma sempre con l'incognita della vittoria di Sassuolo. Tra due settimane c'è la Samp in casa ma prima una pausa da sfruttare al 100% per eliminare definitivamente gli errori grossolani visti ieri.