Miglior esordio non poteva esserci per Maurizio Sarri ed il suo Napoli in Champions League. La squadra partenopea espugna, non senza faicare, l'Olimpico di Kiev, ringraziando gli errori difensivi della Dinamo di Rebrov. Un successo che permette ai napoletani di conquistare il primato in classifica sfruttando il pareggio del Besiktas in zona Cesarini in casa del Benfica, guardando con maggiore fiducia al prosieguo del raggruppamento. Soddisfatto, ma non troppo, il tecnico toscano a fine gara, quando ai microfoni di Mediaset Premium ha sottolineato i pregi, ma soprattutto i difetti, della sua squadra.
"Sono molto soddisfatto per il risultato ottenuto su un campo difficile. Era importante partire nel modo giusto. Lo sono un pò meno per la prestazione della squadra. Tuttavia era fondamentale vincere. Il girone? Il primato non m'interessa, è un gruppo molto equilibrato e sarà un cammino molto lungo. A chi dedico il successo? A mia moglie, era il suo compleanno".
Nel complesso, però, Sarri denota una imprecisione insolita nel controllo dei nervi e nella lucidità dei suoi interpreti. Tuttavia, il tecnico prova a spiegarne i motivi così: "Oggi ci siamo fatti influenzare molto dall'importanza della partita e del risultato. Di certo abbiamo più possibilità di vincere e portare a casa facendo il nostro gioco. Può succedere però di incappare in una giornata non esaltante da questo punto di vista della personalità, molti erano alla prima gara di Champions, il peso sulle spalle si avverte".
Analizzando nel particolare l'andamento del primo tempo, inoltre, il tecnico del Napoli torna sugli errori fatti dalla sua squadra in fase di possesso palla soprattutto nel primo quarto d'ora: "Abbiamo fatto uno spezzone di gara abbastanza bene, dove però sbagliavamo molto di più in uscita rispetto al solito. Credo e spero dipenda dall'importanza della gara. Dopo, nel momento decisivo, quando dovevamo chiuderla, siamo rimasti nell'incertezza se spingere per fare il terzo gol e ipotecarla definitivamente o gestirla, e non ci è riuscito bene nessuna delle due. L'importante però era portare a casa i tre punti e alla fine ci è andata bene".
Infine, il tecnico stempera la tensione con una battuta finale, rilassandosi dopo gli ultimi minuti vibranti: "Oggi alle tre e mezzo sono andato a letto e ho dormito tranqullamente fino alle sei, poi siamo andati tranquillamente al campo. Non ho accusato particolarmente l'emozione".