Dennis Praet, classe '94, è uno dei prospetti più brillanti della nazionale belga e la Sampdoria ha bruciato tutte le pretendenti in questa sessione di calciomercato, firmando e recapitando un assegno di 8 milioni più due di bonus all'Anderlecht. Il trequartista si sta ambientando bene a Genova, gradualmente inserito negli schemi di Marco Giampaolo, scalpita per soffiare a Ricky Alvarez la zona dietro le due punte. Il debutto con i blucerchiati è coinciso con la partita interna contro l'Atalanta: circa 30' disputati con i primi lampi mostrati al proprio pubblico. Praet, a segno ieri nel match con il Belgio U21, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Goal, sviscerando molti punti rimasti ignoti ai più dal momento del suo trasferimento in Italia.
Primo tema toccato, il rapporto con il presidente Massimo Ferrero, il club e la città in generale. "Professionale e divertente" - rivela Dennis - "mi ha accolto calorosamente, così come i nuovi compagni. La città è perfetta per me, adoro il mare". Prime impressioni anche sull'eterna rivalità tra Sampdoria e Genoa, il derby della Laterna che Praet non vede l'ora di giocare: "Stefano Okaka, De Maio e Diego Capel mi hanno parlato molto del derby" confessa il numero 18 doriano e aggiunge "E' una sfida affiscinante e tesa, però non si tratta di fare del male all'avversario. Sono incuriosito da come sarà la mia prima volta".
Un ruolo di primo piano l'ha avuto Stefano Okaka, compagno all'Anderlecht ed ex attaccante della Samp: "Stefano mi ha riportato un feedback positivo al 100% della città, dello stile di vita e del club. Le sue parole sono stati importanti nella mia decisione". Prossimo passo, in campionato, la Roma all'Olimpico e Praet si esprime così: "Fremo per giocare in palcoscenici così, con l'Anderlecht ho fatto la Champions League e quindi affrontato squadre come il Milan. Sarà una bellissima esperienza".
Infine excursus sul Belgio, sul nuovo tecnico Martinez e la struttura organizzativa dei settori giovanili: "I tifosi si aspettavano certamente di più ad Euro2016, ma non è facile affrontare squadre tatticamente ben messe come l'Italia. Ora ci sono Roberto Martinez e Thierry Henry, ma non avuto ancora il piacere di incontrarli". dichiara Praet. "La Federcalcio belga e i settori giovanili lavorano molto bene insieme e hanno molta collaborazione da parte delle scuole. Anche l'U21, della quale faccio parte, ha tanti talenti in rosa". Le differenze con il calcio italiano? "Nel precampionato ho subito notato che in qui si lavora molto sulla tattica. Andavamo nella sala video dopo ogni sessione d'allenamento per analizzare le tattiche che contavamo di adottare in Serie A".