"Non mi nascondo. Ho avuto due buone occasioni: nella prima sbagliata la colpa è solo mia, mentre nella seconda c'era un fallo che non è stato sanzionato su di me". Testa alta e petto in fuori per Arkadiusz Milik, infallibile nella seconda giornata di campionato con la maglia del Napoli contro il Milan, leggermente meno ieri con quella della Polonia. I fantasmi di Euro 2016 tornano a manifestarsi per il nuovo centravanti dei partenopei, che al termine della gara pareggiata in Kazakistan ha fatto mea culpa davanti alla stampa locale.
"Eravamo venuti qui per vincere ed avevamo anche il controllo della gara, ma non abbiamo affondanto il colpo". Due punti persi per la sua Polonia sulla strada dei Mondiali di Russia 2018. Dello stesso pensiero il compagno di squadra in nazionale, ma non solo, Piotr Zielinski, che lo ha raggiunto all'ombra del Vesuvio dopo una trattativa serratissima con l'Udinese e con il suo entourage. La mezzala ha spiegato, oltre a commentare il mancato successo, anche il suo passaggio da Empoli a Napoli, con le pressioni della piazza che per ora non avverte affatto: "Non è stato complicato il passaggio dall’Empoli al Napoli perché l’idea di gioco è la stessa. Anche qui si punta molto sul possesso palla".
Non solo. Zielinski è affascinato ed onorato di allenarsi a Castel Volturno con calciatori che ha sempre ammirato e, dopo gli elogi ad un paio di compagni spagnoli, chiosa tornando a parlare del centravanti connazionale: "Per me è un piacere vestire la maglia azzurra ed allenarmi con gente come Callejon ed Albiol, magari un giorno anch’io come loro potrò giocare nel Real Madrid. Da piccolo ero un grande tifoso degli spagnoli. Milik? Ha iniziato molto bene la sua avventura qui, anche con la lingua inizia a fare progressi. Quando non capisce qualcosa chiede spiegazioni a me o a Mertens in inglese".