Pochi giorni per prendere contatto con la nuova realtà partenopea. Poco più di un tempo, tra il finale di Pescara e la doppietta al Milan per presentarsi ai nuovi tifosi nel miglior modo possibile. Arkadiusz Milik è soltanto un ventiduenne, ma dietro un aspetto timido e riservato nasconde un animo battagliero e coriaceo, con la ferma volontà di mettersi in luce quanto prima. Napoli l'ha già adottato, lui si sente già a suo agio nei sistemi di Maurizio Sarri, nonostante i pochi allenamenti con il nuovo mister e i nuovi compagni.
Anno nuovo, abitudini vecchie. Quelle del gol, con un feeling mai del tutto perso anche durante gli Europei, quando la pressione, l'emozione e qualche errore di troppo avevano fatto storcere il naso ai critici della prima ora. Dalla Polonia alla Polonia, con Arkadiusz che torna a casa in vista delle prossime sfide con la maglia della nazionale e, ai microfoni di Eurosport.onet.pl fa il punto della situazione: "E’ sempre bello tornare a casa, si inizia un nuovo capitolo con la nazionale. Ho cambiato club e sono molto contento".
Primi giorni di lavoro a Napoli che gli sono valsi un posto da titolare in luogo di Gabbiadini. Queste le sue prime emozioni: "Sto lavorando per mantenere il posto da titolare con il Napoli e giocare il più spesso possibile dal primo minuto. Sono contento per il debutto in casa, era importante vincere dopo il pareggio alla prima giornata".
Si passa anche da un confronto tra la nuova realtà di Napoli e quella olandese dell'Ajax. Milik è rimasto subito folgorato da un aspetto dei partenopei: “Non ho mai visto tifosi cosi fanatici. È qualcosa di speciale, difficile da confrontare. L’atmosfera sugli spalti è insolita. Le prime impressioni sono positive, la città ha la sua atmosfera. Ci sono luoghi dove è un po’ sporco, ma è bellissimo ed è bello per passarci del tempo. C’è un bel clima e condizioni ideali per giocare a calcio. E soprattutto c’è una grande squadra”.
Essere stato pagato a peso d'oro potrebbe essere un aspetto negativo per un classe 94, anche se questo aspetto non sembra preoccupare e mettere pressioni sul polacco: "Questo non mi importa. E' importante quello che mostrerò sul campo. In ogni partita devo dimostrare il mio valore, sono un combattente e valeva la pena spendere quei soldi su di me. Non mi importante quanto sia costato, sono concentrato su me stesso".
Infine una battuta sulla nuova lingua e sugli insegnamenti di italiano e napoletano: "Italiano, anche se la mia insegnante era in ferie ad agosto. Sto prendendo lezioni decenti durante gli allenamenti".