Nella settimana delle sorprese e delle novità, con la nomina di Martusciello come nuovo allenatore, un'altra notizia annunciata dal presidente dell'Empoli Fabrizio Corsi ha lasciato positivamente increduli gli sportivi azzurri. Infatti il direttore sportivo Carli e il team manager Accardi hanno avuto una promozione nei ruoli, con il primo che è diventato direttore generale e il secondo che ha sostituito lo stesso Carli come direttore sportivo. Ovviamente stupiti per la notizia, hanno raccontato le loro sensazioni al giornale locale Il Tirreno.

Carli: "E’ stato sorprendente per me, non ne avevamo mai parlato, poi il presidente ci ha informati di questa sua decisione. Non posso che ringraziare Fabrizio Corsi per questo attestato di stima e per la fiducia che mi ha sempre dimostrato. Dal punto di vista operativo non credo che cambierà niente né per me né per Accardi. Cercheremo di non deluderlo, è chiaro, ma sarebbe stato comunque così. Siamo convinti della nostra decisione e siamo convinti di Giovanni Martusciello, l’idea della sua promozione è nata dal presidente Corsi che, come sempre, si è confrontato con noi e tutti ci siamo trovati d’accordo. Al di là degli interpreti, l’Empoli vuole portare avanti la filosofia che nelle ultime stagioni ci ha regalato tante gioie e, sotto questo punto di vista, non c’erano ipotesi migliori. Con Giovanni ho lavorato fianco a fianco negli ultimi anni e sono sicuro che abbia tutte le qualità per affermarsi e per guidare la squadra, è cresciuto molto ed è pronto".

Accardi: "Non me l’aspettavo, è stata una sorpresa ma soprattutto una soddisfazione, è chiaro. A livello operativo il lavoro continuerà ad essere quello di sempre, perché anche noi dirigenti siamo una squadra capeggiata dal presidente Corsi e guidata da Carli, ma che comprende anche il segretario generale Calistri, quello sportivo Billocci e tutte le persone che gravitano intorno alla squadra. Così era e così continuerà ad essere. Resta, però, l’attestato di stima che non può che farmi piacere. Da quando sono arrivato mi sono sempre sentito in famiglia. Ho trovato un ambiente fantastico, che mi ha fatto sentire a casa dal primo giorno e che mi ha spinto a dare sempre il massimo, anche da giocatore. Non ho potuto farlo sul campo, perché non stavo bene, ma ho cercato di farlo fuori, dando una mano nello spogliatoio. Evidentemente ci sono riuscito, perché la società mi ha subito offerto la possibilità di cominciare questa nuova avventura. Ho avuto la fortuna di poter camminare accanto a un maestro come Marcello Carli e, come detto, in un ambiente che è una famiglia. Spero di ripagare anche questa ulteriore fiducia che il presidente Corsi ha voluto concedermi. Empoli è la piazza delle grandi sfide e le responsabilità me le sono sentite addosso dal primo giorno che sono arrivato. Stavolta, poi, gli stimoli sono enormi perché il mio obiettivo per la prossima stagione non è la salvezza ma scrivere la storia. È chiaro che passa dalla salvezza, perché l’Empoli in serie A non ne ha mai conquistate 3 di fila, ma è ancora più grande. Se riesci a scriverla, la storia non ti dimentica. Ed è questo il messaggio che deve passare a tutti i giocatori. A quelli che restano, che lo sanno molto bene, e a quelli che arriveranno