Sei squilli per allontanare paura e dintorni. Il Napoli risale la corrente, spegne il fuoco nemico e si affaccia sul rettilineo d'arrivo con cinque punti di vantaggio. L'incrocio capitale riserva non poche insidie, ma il cuscinetto di classifica permette a Sarri di non patire eccessiva pressione. Il rientro di Higuain - squalifica al tramonto - restituisce gol e personalità all'undici ospite. L'argentino non è solo uno spietato terminale offensivo, ma incarna l'essenza del leader, è con fatti e parole il traghettatore della nave azzurra. 

Il Pipita torna a vestire i panni del centravanti - con Gabbiadini di nuovo in panchina - ma è sulla trequarti che risiede l'unico dubbio di Sarri. Mertens scalpita, tre reti per convincere il tecnico, per guadagnarsi galloni da titolare. Non a caso, nella mente dell'ex Empoli brilla l'idea di affidarsi al folletto belga. Una scintilla di freschezza, un incedere frenetico che può alleggerire le fatiche di stagione. A contendere la casacca a Mertens, Insigne, un pretoriano di Sarri. Intoccabile Callejon, l'elemento di equilibrio in casa partenopea. 

In mediana, chiavi del gioco a Jorginho, con Allan nelle consuete vesti di mastino e Hamsik pronto a fluttuare tra centrocampo e attacco, con inserimenti mirati, utili a sfaldare la linea giallorossa. 

Ghoulam e Hysaj esterni bassi, Koulibaly e Albiol - in diffida - al centro della retroguardia, a protezione di Reina.