"C’è qualcosa che somiglia a quest’annata: a otto giornate dalla fine eravamo a due punti dal Milan, ad una vittoria di distanza come oggi. I rossoneri a sette giornate dalla fine persero a Torino, contro la Juventus. Chissà che stavolta, a campi invertiti, non possa finire allo stesso modo, con il Milan a fare lo sgambetto ai campioni d’Italia".
Tra il ricordo e l'emozione di uno scudetto vinto da protagonista, così come la Coppa Uefa, la Supercoppa Italiana ed i quasi 100 gol messi a segno con la maglia azzurra. Antonio Careca è uno dei calciatori che a Napoli ha lasciato il segno, una firma indelebile nell'almanacco della storia della compagine partenopea. Ma-Gi-Ca: ultimo, ma non per importanza, assieme a Maradona e Giordano. Un terzetto che incuteva timore a tutti, soprattutto per l'idillio e per il feeling che l'argentino ed il brasiliano trovarono sul terreno di gioco. Milan al tappeto, così come quest'anno potrebbe accadere alla Juventus.
Perché no? La speranza di Careca è legata, ovviamente, ad un passo falso della Juventus. Ciò nonostante, il centravanti nativo di Araraquara ci tiene a sottolineare la bellezza di questo campionato ed anche a rendere il giusto merito alla cavalcata della Juventus: "C’è grandissima incertezza, anche se il Napoli gioca il calcio più bello. Affinché resti il ricordo di questa stagione, tuttavia, c’è bisogno di vincere lo scudetto e non è impossibile. Juve favorita? Come dissi a gennaio, anche se appariva in ritardo. E’ tosta, non si arrende, ha fatto un recupero prodigioso".
Tuttavia, nonostante la voglia di vedere concretizzarsi il sorpasso, la lucidità del centravanti verdeoro subentra quando si guarda alle ultime otto giornate di campionato, cinque delle quali saranno decisive per la conquista dello scudetto: "A tre domeniche dalla fine si assegnerà lo scudetto. Faccio il tifo per il Napoli, ovviamente, però mi sembra evidente che nelle prossime cinque ci si giochi tutto. Visto il calendario, viste le avversarie di entrambe e le motivazioni che si avranno a quel punto, i rischi sono ridotti al minimo nelle ultime tre. Chi sarà in testa alla trentacinquesima, finirà per vincere il campionato. Due gare difficili da affrontare, sono pericoli che si equivalgono. Guai però a sottovalutare gli altri match: contro Empoli ed Udinese, ad esempio, sulla carta non ci sarebbe gara, ma in campo chi può dirlo?".
Da un centravanti ad un altro, da Careca ad Higuain: "E' incredibile. Potrebbe essere decisivo vista la sua media realizzativa e la sua condizione fisica. E' un anno fantastico, nel quale gli viene naturale ogni cosa. Tocca il pallone e segna". Una fetta di Brasile anche nel Napoli di Sarri: "Gioisco nel vedere Allan e Jorginho in campo. Sono impressionanti, hanno grinta e creatività. Il Napoli in campo è un piacere per gli occhi. Il mio consiglio? Vincerle tutte, non bisogna fare calcoli, non è nella natura degli azzurri. Se succede, voglio venire alla festa…".
Infine, la chiosa all’intervista è per la città, che ha ritrovato in questi giorni dopo anni di assenza: "Ho provato sensazioni bellissime nel tornare a Napoli, ho provato a camuffarmi con cappellino ed occhiali, ma ho passato giorni ad abbracciare tifosi: è impossibile ingannarli. Girare tra la gente, cogliere il loro affetto e scoprire che non è cambiato niente è stupendo. Napoli è meravigliosa, mette allegria. E’ un’emozione unica e chi gioca al calcio deve provare quali sensazioni si avvertono quando si scende in campo al San Paolo con quella maglia. Non ci sono eguali, al mondo!".