"Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli": sembra essere stato questo, idealmente, il messaggio innestato da Maurizio Sarri nelle menti dei suoi giocatori. Un'idea di speranza, di lotta, di non mollare mai davanti alle difficoltà, agli svantaggi, agli episodi negativi. Il volere, il diktat del tecnico toscano sembra essere stato appreso al meglio da parte dei seguaci, che esprimono al meglio sul terreno di gioco tutte quelle volontà che il proprio allenatore chiede, morali quanto tecniche. Insomma, il Napoli che scende in campo per difendere il secondo posto e puntare al primo, lo fa con cattiveria agonistica mai avuta, con lucidità e consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie idee: questa, in sintesi, la bravura di Maurizio Sarri, che è riuscito a dare questo tipo di identità facendo fare il passo forse definitivo di crescita alla compagine partenopea. 

La dimostrazione di questo carattere, di questa vis pugnandi che ogni domenica sembra uscire dagli occhi furiosi di Higuain e compagni sono, in pratica, le quattro rimonte che, davanti al pubblico di casa gli azzurri hanno confezionato. Quattro gare all'insegna dell'assalto iniziale al fortino avversario. Quattro partite nelle quali l'episodio dietro l'angolo era pronto a mettere alla prova la squadra di Sarri. In tutte le occasioni, tuttavia, dopo i vantaggi firmati da Sassuolo, Empoli, Chievo e Genoa, quattro rimonte in pieno stile Sarri. Frutto di mentalità ed abnegazione, di voglia di rincorrere un avversario, di conquistare un pallone vagante e di non lasciarsi travolgere dalle emozioni o dallo scoramento. 

Il Napoli cresciuto lo si ammira anche, se non soprattutto in questo dato. "Nessun rimpianto, fino al termine della stagione" aveva chiesto Sarri: la prova è la voglia e lo spirito delle quattro rimonte, confezionate tra le mura amiche come segnale e simbolo del rinascimento partenopeo, finalmente protagonista in prima persona del proprio destino. Atteggiamento che rispecchia l'animo battagliero del condottiero, così come rappresenta l'espressione di rivalsa di una città intera, che si stringe e si identifica con il cuore che questa squadra getta puntualmente oltre il classico ostacolo. 12 punti recuperati dopo l'iniziale svantaggio sono anche una palestra mentale e attitudinale per quello che è l'obiettivo più grande.