L'adattamento al calcio italiano è difficile un po' per tutti, i nostri allenatori e le nostre squadre hanno un modo di intendere e vedere il gioco del pallone che non ha simili in giro per il mondo. Lo ha capito sulla propria pelle anche Joaquin Correa alla Sampdoria. 21 anni e un talento che è lì da vedere e non fa fatica ad essere notato. In Serie A, però, da solo non basta.

Il ragazzo se ne è accorto durante la sua esperienza alla Sampdoria sia con Zenga che ora con Montella in panchina e lo spiega in un'intervista al Secolo XIX: "e ho mai dubitato delle mie qualità? No, mai. Tutti questi mesi mi sono serviti per conoscere la Serie A e i miei compagni. E' cambiato completamente il mio modo di approcciare e vivere il calcio. Adesso prevale la mia italianità rispetto al mio lato sudamericano. Io da qualche mese ho anche il vostro passaporto, la mia bisnonna è emigrata in Argentina da Vicenza. E ora vivo il calcio da italiano. Arrivo agli allenamenti un’ora e mezzo prima,faccio prevenzione, faccio palestra, sono aumentato di peso. Mi concentro maggiormente sugli aspetti tattici." Naturalmente non è facile abbandonare del tutto quei virtuosismi che spesso ci si porta dietro specialmente dal Sudamerica: "Mi piace, se possibile, fare un po’di spettacolo. Ma anche in questo aspetto sono cambiato. Il mio primo pensiero ora va alla squadra, come posso rendermi utile."

Montella si è accorto di lui e non era difficile prevederlo, visto che il suo calcio è fatto di tecnica e possesso palla, due concetti che ben si adattano alle caratteristiche del Tucu. Correa è pronto a crescere ancora grazie alle indicazioni del suo allenatore: "Non avevo mai giocato con due mezze punte,mi trovo bene. Ma posso e devo fare molto di più. E lavorando con umiltà so di potercela fare. Avere continuità di impiego mi fa sentire la fiducia della società e dell’allenatore." Fiducia che un po' era venuta a mancare dopo un errore incredibile contro l'Inter a Marassi: "Però anche quello sbaglio mi è servito a crescere. Da lì sono ripartito. Anche in passato sono quasi sempre riuscito ad affrontare nel modo giusto gli eventi negativi." Come la Sampdoria, adesso reduce da due vittorie consecutive. Vietato distrarsi però: "Abbiamo vinto le ultime due partite,ci siamo tirati fuori da una situazione pericolosa che onestamente non corrispondeva al valore della squadra, ma se ci trovavamo così in basso, significa che ce lo siamo meritato. Ora dobbiamo continuare così,a fare bene. Vivendo alla giornata."