Un leader al servizio dei compagni, che ha sempre onorato e rispettato la maglia e colori indossati. Fabio Quagliarella, una vita sempre in movimento alla ricerca di gol e stabilità, ora, dopo esser tornato nella Genova blucerchiata, non ha intenzione di fare nuovi bagagli. L'attaccante ex Torino, arrivato a Bogliasco in un momento delicato della stagione, dopo un primo periodo di ambientamento si sta mettendo sulle spalle la Samp, attesa domenica al Bentegodi, da un ex allenatore della Quaglia, Gigi Del Neri.
E' proprio dal Bentegodi e dal rapporto con Del Neri, che prende il via l'intervista rilasciata dal 33enne alla rosea stamani: "Speriamo arrivi il gol, ma soprattutto che sia un gol che porti punti. Le reti inutili portano solo un grande dispiacere". Sono dolci ricordi quelli che legano Quagliarella allo stadio veronese: "In effetti lì mi è quasi sempre andata bene: ho fatto gol a Squizzi praticamente da centrocampo - si riferisce ad un gol fatto proprio con la maglia della Samp, ma al Chievo - poi qualche anno più tardi feci anche un gol in rovesciata con la maglia della Juve - ricorda Quagliarella. - Quell'anno in panchina c'era Mister Del Neri con cui ho un rapporto bellissimo fatto di stima e affetto."
Dopo un primo impatto non felicissimo, causato anche dalla scarsa condizione fisica, Quagliarella si sta pian piano prendendo la Sampdoria con due reti nelle ultime due giornate. Ora, il pallottoliere del bomber di Castellammare di Stabia dice 95 reti in Serie A, e Fabio, un pensiero alla cifra tonda non nega di farlo: "Arrivare a 100 sarebbe una soddisfazione immensa, ma non è un assillo. Riuscire a raggiungere questo traguardo prima della fine del campionato sarebbe fantastico perché aiuterebbe molto la Samp a centrare la salvezza ed esalterebbe le mie statistiche". C'è spazio anche per parlare del rapporto con un altro grande attaccante, oggi allenatore della Samp, Vincenzo Montella: "Più che darmi consigli, riesce a capire cosa penso e cosa voglio, sa cosa dire ai miei compagni per mettermi nelle migliori condizioni. Vuole che mi cerchino molto, pretende verticalizzazioni frequenti. Ho giocato a Udine al centro di un tridente, con Di Natale e Pepe, ma davanti a due fantasisti non mi era mai capitato. Mi piace, mi da molta libertà di movimento. Con due così può arrivare la palla giusta in ogni momento".
Per concludere, Quagliarella non si chiude le porte della Nazionale, lasciando aperta la sua candidatura a Euro 2016 e lanciando un chiaro messaggio ad Antonio Conte: "Alla Juve ho giocato il giusto, visti i campioni che c’erano. Conte è il tecnico che ho avuto per più tempo: conosce bene i miei pregi e difetti. E quello azzurro è un sogno che non ho messo da parte, ma tutto passa da quello che farò per la Samp". L'ultimo desiderio dell'attaccante però, non ha nulla a che vedere con i gol o con la convocazione agli europei: "Ho il grande desiderio di poter incontrare Maradona, un giorno. Ancora mi manca questa casella - afferma col sorriso Quagliarella - Ho avuto l’onore e il piacere di incontrare Ligabue a un concerto a Torino, gran bella gioia. Ogni volta che c’è gran premio al Mugello vado sempre e ho la fortuna di poter parlare con Valentino Rossi per qualche minuto: lo ammiro sotto tutti i punti di vista".