Non usa giri di parole Emiliano Viviano. La stagione della Sampdoria assume tinte via via più fosche. L’avvicendamento in panchina non porta frutti e la classifica condanna il gruppo nel fango della zona retrocessione. Il prepotente ritorno del Frosinone porta Genoa e Samp a un passo dal baratro. Un capitombolo fragoroso, dopo gli annunci presidenziali e un mercato quantomeno discutibile. Montella fatica ad incidere, i numeri giocano contro l’Aeroplanino e la piazza ora ha paura.

«Dobbiamo avere i cog...ni di fare in campo ciò di cui siamo capaci. I nomi non contano, ma contano i fatti, i numeri e noi ora stiamo facendo fatica»

In un momento difficile, non basta sottolineare lacune e mancanze, occorre studiare con attenzione le giuste contromisure, uscire a testa alta dalla mediocrità. Lo status della Samp è ben altro e Viviano sprona i compagni, parole dure che vanno a toccare le corde emozionali dei suoi, uno schiaffo forte al senso d’impotenza che sembra pervadere l’ambiente.

«Nelle ultime gare spesso sono stati i dettagli a fare la differenza però le scuse le trovano i perdenti. Noi invece dobbiamo trovare soluzioni e stimoli. Nel calcio il passato non conta, importano solo presente e futuro. Siamo consapevoli della classifica e abbiamo le qualità per tirarci fuori ma dobbiamo trovare la fiducia per metterle in campo».

Appuntamento chiave nel prossimo fine settimana. L’Inter ferita accoglie la Samp, sul piatto tre punti pesanti per tutti, per chi deve riconquistarsi la massima serie e per chi deve giocarsi l’Europa che conta. 90 minuti di tensione, un nemico in più. Eder – l’ultimo leader in maglia blucerchiata – veste ora altri colori, corre alla Scala del Calcio e punta a condannare gli amici di ieri per salvare i compagni di oggi. Intreccio che Viviano attende con piacere, nel ricordo di un passato glorioso.    

«Sarà difficilissima ma dobbiamo provare a fare punti ovunque. Ci sono sempre delle sorprese, stavolta speriamo di esserlo noi - Eder ha fatto il bene della Samp in questi ultimi anni, ma sabato sarà, fra virgolette, un nemico. E' un ragazzo meraviglioso, spiace averlo contro, ma non dobbiamo guardare in faccia a nessuno, neanche a lui, anche se gli voglio un bene dell'anima».