Al Milan era scomparso e probabilmente la critica si divideva tra chi ancora credeva in lui e chi cominciava a pensare non avesse abbastanza qualità. A Riccardo Saponara, invece, è bastato tornare a giocare con continuità nel suo Empli, per ricordare a tutti il proprio valore.
La conferma, oltre che dal campo, arriva anche dal classe '91 a Tuttosport: "2015? L'anno della resurrezione. Dopo una stagione e mezzo difficilissima, sono tornato il giocatore che ero in B nel biennio 2011-2013. Sento però di essere cresciuto ulteriormente e di avere ancora margini per migliorare e questo lo devo all'Empoli che mi ha dato la possibilità di giocare con continuità. Credo che l'esperienza milanese, negativa sotto molti punti di vista, mi abbia comunque arricchito tanto e plasmato non solo nel carattere." Inevitabile tornare sul suo periodo al Milan: "I 18 mesi al Milan? Non lo considero un fallimento, ma se devo trovare un colpevole, imputo tutto a me stesso. Le responsabilità sono mie, non di altri. Sicuramente non ero maturo per un'esperienza del genere e non ho saputo sfruttare le poche occasioni che ho avuto. Poi, ovvio, non sono stato fortunato, ho avuto tanti problemi fisici e non ho trovato un ambiente sereno che potesse aiutare l'inserimento di un giovane proveniente dalla B."
Per il 2016 le idee sembrano essere chiare: "Obiettivo nazionale per il 2016? La nazionale è una conseguenza di quello che riuscirò ad esprimere con l'Empoli. Ovviamente spero di arrivare in azzurro, ma dipenderà dal mio lavoro. Personalmente spero di arrivare in doppia cifra nei gol e di continuare a divertirmi con i miei compagni." L'avvio di stagione, nonostante l'addio di Sarri e di alcuni giocatori, è stato positivo: "Siamo andati oltre le nostre aspettative, però analizzando la nostra rosa in modo lucido, si poteva prospettare un campionato positivo. Sono arrivati giocatori di qualità e chi è rimasto ha un anno di esperienza in più in A. La scorsa stagione quando affrontavamo determinate squadre accusavamo una sorta di sudditanza, adesso invece giochiamo senza timori, a viso aperto contro chiunque.Vanno fatti i complimenti alla società, brava nell'individuare un tecnico che per metodi di lavoro avesse analogie con Sarri. In questo modo l'Empoli ha dato continuità al lavoro di tre anni e Giampaolo, un maestro di calcio, è stato bravo a non stravolgere la squadra. All'inizio si è adattato e poi ha iniziato a inserire alcune sue idee, secondo me migliorando il nostro gioco."
La ripartenza del campionato propone un avversario come l'Inter di Roberto Mancini: "Gara con l'Inter? Sarà difficile perché loro, oltre ad avere grandi individualità, sono una squadra fortissima dal punto di vista fisico. Noi, invece, proprio sotto questo aspetto possiamo subire l'impatto. Però abbiamo altre doti e se l'Inter non si calerà nel match con la giusta mentalità potrà essere messa in difficoltà dal nostro pressing alto, dalla nostro gioco, dalla nostra spensieratezza." Per lo Scudetto Saponara vede la situazione ancora poco chiara: "La favorita per lo Scudetto? Non penso si possa parlare già oggi di una favorita. Credo che Inter, Juve e Napoli abbiamo qualcosa in più delle altre, ma sarà una corsa alla pari fino alla fine." Chiusura sul futuro a livello personale: "Fino a giugno non mi muovo da Empoli. Sono riconoscente a questa società e voglio togliermi qualche soddisfazione con questi ragazzi. Poi chissà. Mi vedo ancora in serie A perché questo è un campionato che mi piace moltissimo, ma non posso escludere un’esperienza all’estero se si presenterà un progetto importante."