Tra passato e presente, con uno sguardo, seppur breve, al futuro.
Napoli-Roma è storia, tradizione e passione, pulsante, di due tifoserie freneticamente emotive, ma dannatamente simili per atteggiamenti e modi di vivere il calcio e la simbiosi con la propria squadra del cuore. Come spesso accade però, sul campo, la sfida tra le due Regine del Sud calcistico arriva a scandire, per l'una o per l'altra, un momento cruciale della stagione. Se nelle precedenti versioni il match decretava chi tra le due ambiva ad un posto da grande, alle spalle della Juventus, stavolta la gara potrebbe sancire la definitiva consacrazione dell'una relegando l'altra nel baratro, altresì la rinascita della lupa dalle proprie ceneri e la contestuale mancanza di maturità dell'avversaria.
La Roma che si presenta al San Paolo è tutt'altro che viva e vegeta, anzi. Si trascina stancamente al termine di una gara che, parzialmente, ha contribuito a salvare dal punto di vista economico (almeno quello) la stagione. Di contro, però, il modo nel quale la squadra di Garcia è uscita dal campo di battaglia dell'Olimpico mercoledì sera è quanto più lontano possibile dalla gloria e dagli onori: i fischi del pubblico amico, nel momento di maggiore ed apparente sollievo, acuiscono i dolori interiori di una squadra che provava a rimarginare, seppur con tremenda fatica, le proprie ferite.
A pendere come ulteriore macigno sulle spalle di Garcia e della sua squadra, le ultime apparizioni nel catino di Fuorigrotta. Il Napoli di Benitez ha vinto tre volte in altrettanti incontri quando al cospetto ha avuto la truppa allenata dal francese: prima Callejon in campionato con l'aiuto del palo (1-0); poi una prova corale spaventosa in Coppa Italia (3-0) che sovvertì il 2-3 dell'andata; infine la sforbiciata di 'paroliana' memoria di Higuain a lanciare il Napoli nel 2-0 dello scorso campionato sigillato ancora dell'esterno iberico. Inoltre, Sarri potrà contare su un vero e proprio talismano, che da quando è arrivato in Campania ha sempre fatto gol alla Roma al San Paolo: Jose Callejon. L'ala ex Real Madrid, ancora a secco in questo campionato (ma sempre, o quasi, a segno in Europa League) ha segnato tre gol in altrettante sfide contro i capitolini.
Il passato, tuttavia, è alle spalle e le due squadre guardano alla sfida di quest'oggi entrambe con fame agonistica di rivalsa, seppur con stati d'animo alquanto opposti. Dello stato psico-fisoco dei giallorossi si è ampiamente detto. Il Napoli, invece, arriva dalla battuta d'arresto di Bologna, provocata da eccessiva paura di vertigini e che sembra essere stato solo un incidente di percorso. La squadra di Sarri che si è prontamente riscattata in Europa a suon di gol e record, confermando che solidità e qualità del gioco mostrate in questi quattro mesi vanno ben al di là di una semplice sconfitta. Questa stessa, inoltre, assorbita nel modo giusto può essere funzionale e costruttiva nel processo di maturazione intrapreso dall'allenatore toscano. Higuain e compagni procedono dunque spediti verso la seconda metà del campionato, consapevoli di poter ipotecare, davanti al pubblico amico, una fetta di stagione quasi perfetta.
Napoli che potrà contare, in aggiunta, sul fattore San Paolo, che fin qui nelle sette gare disputate a Fuorigrotta è sempre stato fedele ai partenopei: sei le vittorie conquistate, quattro contro dirette rivali per i primi posti in classifica (Lazio, Juventus, Fiorentina ed Inter). Dopo il pareggio contro la Sampdoria all'ombra del Vesuvio Sarri ha lasciato soltanto le briciole ai naviganti, che sono tornati spesso a casa con l'amaro in bocca. Battere la Roma, nonostante le parole della vigilia dell'ex mister dell'Empoli che vanno ovviamente in contro-tendenza, significherebbe lanciare un messaggio forte e chiaro al campionato, rilanciando prepotentemente la candidatura degli azzurri per la vetta. Oltre ad archiviare la sconfitta rimediata in Emilia Romagna, inoltre, significherebbe rispondere alla vittoria dell'Inter di ieri sera e spedire la Roma di Garcia addirittura a -6 in classifica.
Gli obiettivi sono segnati il lavagna. Il Napoli dovrà essere bravo a sfruttare le debolezze, mentali e strutturali, della Roma, ma anche a non farsi distrarre e confondere dalle precarie condizioni dei giallorossi, arma a doppio taglio soprattutto considerando l'orgoglio ferito dei capitolini. Concentrazione e cinismo, senza eccessiva presunzione e voglia di strafare. Sarri, così come fatto alla vigilia della sfida contro il Legia, ha fatto le sue richieste alla squadra. Sia fatta la sua volontà.