Il sorriso di Sarri, L'abbraccio con Higuain a fine gara. Il Napoli espugna San Siro con una prestazione a dir poco maiuscola, sciorinando calcio ed a tratti onnipotenza sul piano di vista tecnico che fisico. Gli azzurri sbancano Milano e lo fanno mostrando il petto in fuori, l'atteggiamento da grande squadre che tutti si aspettavano.
A fine gara, l'allenatore azzurro Maurizio Sarri, ha analizzato con enorme soddisfazione la vittoria, anche se cerca anche il pelo nell'uovo: "La squadra sta bene, ha entusiasmo e non penso che il modulo possa fare tutta questa differenza. Abbiamo fatto sette partite in ventuno giorni, i ragazzi giocano divertendosi. Dobbiamo migliorare ancora in alcune cose. Oggi, ad esempio, abbiamo giocato per 25-30' molto bassi".
Inevitabile parlare, in questo momento dopo cinque vittorie nelle ultime sei giornate (18 gol fatti, 1 subito), dello Scudetto. Sarri, ovviamente, spegne i bollenti spiriti e vola basso: "E' ancora una bestemmia. Questa squadra venti giorni fa era criticata da tutti. Mi sembravano eccessive le critiche prima e mi sembra eccessivo ciò che sento oggi. I progressi difensivi? I ragazzi della retroguardia hanno fatto dei progressi, ma è anche vero che rispetto a un mese fa la squadra fa un filtro nettamente diverso. I difensori, coì, sono facilitati".
Infine, la classica domanda riguardante lo schema tattico e l'analisi sulle prestazioni di Lorenzo Insigne: "Questo modulo ci ha dato qualcosa in più in fase difensiva. Insigne? Nelle prime tre giornate si parlava già di un grande Insigne da trequartista. Non credo sia il 4-3-3 il fattore decisivo per vincere. La squadra ha entusiasmo, il recupero più difficile è quello delle energie mentali e nervose. Ho visto bene chi ha giocato sia giovedì che oggi. Siamo cresciuti, ma ci sono ancora margini di miglioramento. In attacco, poi, ho ragazzi di qualità e sono un valore aggiunto che fanno la fortuna dell'allenatore".
Infine sull'abbraccio e sul rapporto con Higuain, che sembra rinato: "Credo che sia un rapporto molto naturale, schietto. L’ho detto fin dall’inizio ciò che pensavo di lui, con 98 aspetti positivi e un paio negativi. Lui l’ha preso come pretesto per migliorare. Il rapporto è diventato sincero e leale in entrambe le direzioni”.
Dove possiamo arrivare? "Non sappiamo dove possiamo arrivare, l’unico modo per dare il 101% è quello di restare umili e pensare al prossimo allenamento. Il calcio è uno sport di aiuto reciproco, bisogna che ci siano forti motivazioni collettive. Non è sempre facile trovarle".