Un passato glorioso all'Inter in campo, un presente sulla panchina di una Sampdoria che dopo la stagione con Mihajlovic continua a rimanere ambiziosa. Lo sa bene anche Walter Zenga che in un'intervista al Fatto Quotidiano parla di quelli che sono i suoi progetti per i colori blucerchiati. Non solo campo, però, perchè a tenere banco ci sono anche i nomi di Cassano e Balotelli che aleggiano sopra il cielo di Marassi sponda blucerchiata.

Su Cassano e Balotelli arriva un'altra chiusura netta da parte di Zenga: "Non credo che il presidente abbia idee diverse dalle mie su Cassano. Noi siamo un gruppo che lavora nella stessa direzione e con le stesse idee. Balotelli? Ho fatto una battuta: gli potremmo offrire le scarpe, una maglia e la felicità di entrare in campo a Marassi e sentire i tifosi della Sampdoria che cantano. Alla Sampdoria abbiamo bisogno di gente diversa. Ci sono calciatori che in certe squadre farebbero fatica. Balotelli comunque qui non verrà. Il problema non esiste. Alla Sampdoria c’è bisogno di gente che abbia senso di appartenenza. Per fare quei due punti in più c’è bisogno di amare la maglia che indossi e se non provi sentimenti profondi… Indossiamo la maglia più bella del mondo e potremmo fare un buon calcio, giocando a viso aperto dovunque. Il nostro motto nello spogliatoio è: 'La palla non è mai fuori: la partita non è mai finita".

Passando invece al campo l'allenatore della Sampdoria ha le idee chiarissime: "Qualificazione in Europa League, arrivare al più presto a 40 punti in campionato e attaccare la Coppa Italia come una priorità. Il contratto annuale? Ho firmato per un anno perché sono venuto a Genova con grande entusiasmo e passione, ma ho rifiutato clausole di qualsiasi genere. Un anno di contratto basta. Se le cose andranno bene il rinnovo sarà automatico. Non voglio essere di peso per nessuno. Non cercavo un contratto in termini di durata e di soldi. Cercavo una società che avesse la capacità di farmi sentire le farfalle nello stomaco. E un contratto che mi potesse dare qualcosa in cui credere ciecamente. Se vado d'accordo col Presidente? Sì, perché è una persona vera. E fa della differenza uno stile di vita. E’ importante avere la stessa mentalità. Sono qui da un mese e mezzo ed è come se fossi qui da sei anni".