Da pedina di scambio a uomo chiave del progetto tecnico e tattico: in casa Napoli l'arrivo di Maurizio Sarri ha avuto i suoi primi risvolti positivi, soprattutto per quanto riguarda un acquisto che, per un motivo o per un altro, era stato accantonato e messo in difficoltà dalla precedente gestione tecnica. Jorginho Frello era stato acquistato dal Napoli dall'Hellas Verona e dopo aver riscattato il suo cartellino durante la finestra di mercato in corso, la società azzurra si chiedeva quale potesse essere il futuro migliore per il regista brasiliano.
Un possibile ritorno al Verona, in prestito; inserito nella miriade di trattative che il Napoli giorno dopo giorno imbastiva con il Torino per Darmian, con l'Udinese per Allan, con il Sassuolo per Vrsaljko, Jorginho sembrava oramai destinato a lasciare la compagnia azzurra per accasarsi altrove, sempre in prestito. Sono bastati due allenamenti a Maurizio Sarri per fermare la sua cessione: Jorginho non si muove da Napoli. Il playmaker brasiliano è l'uomo perfetto in cabina di regia e si alternerà nel ruolo con il neo acquisto Mirko Valdifiori.
Ai microfoni di Tuttonapoli.net, il regista italo-brasiliano ha così commentato i metodi utilizzati dal nuovo allenatore: "Sì, è un lavoro molto intenso, un carico abbastanza alto, ma credo che coglieremo i frutti più avanti, stiamo lavorando tanto, siamo sulla strada giusta". In tutti gli allenamenti visti fin qui sul terreno di gioco di Dimaro, Sarri sta costruendo il suo Napoli facendo passare la palla in tutte le azioni dai piedi dei registi. Jorginho è sicuramente più a suo agio rispetto al passato e analizza così la situazione attuale: "La cosa più importante è l'obiettivo di squadra, non quello personale, anche se fa piacere sentirsi importanti, come fa piacere a tutti i compagni. Tutte le esercitazioni sono fatte per il modulo ed il sistema di gioco che vuole applicare il mister".
Anno nuovo: vita, moduli e tattiche del tutto nuove, maggiormente consone a quelle che sono le caratteristiche di Jorginho, che continua così parlando anche dell'aspetto tattico che muta dal centrocampo a due a quello a tre: "Mi trovo molto bene, il mister ha le idee chiare, mi ha detto quello che pensa, io gli ho detto quello che penso e non ci saranno problemi, sono sicuro che andrà tutto benissimo quest'anno. Cambia un pò tutto, ma al di là della tattica è importante la voglia, la gamba, il sacrificio perchè al di là del modulo dobbiamo dare tutti il massimo perchè abbiamo la qualità poi per fare cose molto importanti. Quest'anno è molto diverso, ma abbiamo le caratteristiche adatte per quello che vuole il mister".
Rispetto alla scorsa stagione, quando con la gestione Benitez aveva avuto qualche problema, il brasiliano non ha rimpianti particolari, ma resta pacato: "Personalmente sono tranquillo, sempre a testa alta perchè ho dato il massimo di me stesso con grande orgoglio. E' chiaro che vogliamo fare sempre di più, avrei voluto farlo, ma ci sono state difficoltà e si impara da tutto. Sono tranquillo".
Si parla tanto dei motivi per i quali uno schema può essere più o meno adatto ad un calciatore, ma in questo caso, come potrebbe esserlo per giocatori con queste doti particolari (vedi lo stesso Valdifiori o Pirlo), uno schema con maggiore copertura dei mediani a tre, con la protezione in fase difensiva delle due mezzali garantisce maggiore tranquillità in fase di non possesso e soprattutto, in fase difensiva, minor zona di campo da proteggere. I maggiori problemi del brasiliano con la gestione dell'ex allenatore del Liverpool arrivava infatti dalla fase difensiva: quando il Napoli non riusciva ad imporre il proprio gioco, molto spesso il brasiliano era al centro delle critiche in quanto le sue scarse attitudini di interdizione (non è un'accusa ma un dato di fatto) gli facevano spesso perdere la posizione, esponendo gli azzurri a contropiede o ad inferiorità numerica.
Coprire la zona di campo in un centrocampo a due è ovviamente più difficile rispetto alla disposizione tattica che Sarri ha in mente di schierare in questa stagione. Quasi sempre Jorginho era costretto, quando saltato, a rincorrere gli avversari e cadere in banalissime ammonizioni, oltre a perdere lucidità sprecando la maggior parte delle energie nella fase difensiva della squadra. Quest'anno, invece, verrà coadiuvato nella fase di non possesso da due mediani e non più uno soltanto, esponendolo di fatto ad un minore lavoro di sacrificio, che gli garantirà anche maggiore lucidità in fase di impostazione, qualità necessaria per chi deve gestire il gioco della squadra.
A Valdifiori e Jorginho sono affidate le chiavi del nuovo Napoli. Sarri ha a disposizione due dei migliori interpreti nel ruolo, ed il modulo, oltre a confermare le qualità espresse dall'ex empolese nella scorsa stagione, sarà sicuramente il quid che farà esplodere Jorginho facendolo tornare il giocatore sveglio e brillante di Verona.