Il Torino spicca il volo. Dopo la partenza di Matteo Darmian verso Manchester, sponda United, i granata si sono tuffati su Zappacosta ed Avelar, che arrivano rispettivamente da Atalanta e Cagliari. Quest'ultimo, acquistato già precedentemente rispetto alla partenza di Darmian, è stato presentato quest'oggi per prendere finalmente i primi applausi dai tifosi del toro giunti nel ritiro dei granata.
L'ex cagliaritano apre la lunga intervista analizzando le prime impressioni, sulla squadra e sui compagni di squadra: "La prima impressione è stata positiva, ho trovato un gruppo molto bello e umile. I compagni ogni giorno mi danno una mano aiutandomi a inserirmi e anche il mister tutti i giorni mi parla un po’ di tattica in modo che io riesca a comprendere più velocemente che cosa vuole senza perdere tempo. Questi primi giorni sono stati tranquilli. I sudamericani? Ho trovato dei compaesani quindi è normale, ma parlo anche con Molinaro che è il mio compagno di stanza e con lui ho modo di approfondire questioni di gioco, del calcio e anche della vita di tutti i giorni. Pian piano mi sto ambientando".
Avelar trova al Torino la fascia di proprietà, nella scorsa stagione di Darmian, con un osso duro come Molinaro che è pronto a lottare con il brasiliano che parla così della rivalità: "La concorrenza è in campo, ma per il resto siamo compagni e amici. Sarà un bene per il Toro questa concorrenza fra me e Molinaro. Quanto ha pesato la presenza di Ventura? Penso al cento per cento perché il suo modulo è quello che piace a me. E poi stiamo parlando del Torino, una piazza importantissima con una tifoseria immensa. Ritengo che qui sia il posto giusto per ottenere una crescita in carriera. Adesso stiamo facendo più un lavoro fisico, però ogni giorno il mister lavora anche sulla tattica per riuscire il più velocemente possibile a spiegarci il suo sistema di gioco. Per ora tutto è abbastanza tranquillo e Ventura mi ha chiarito bene il suo modulo e spero che prima o poi, mi auguro prima, io possa adattarmi ai suoi schemi".
Si parla delle differenze che attendono il brasiliano. Dal punto di vista tattico, si passerà da una difesa a quattro come quella cagliaritana con Zeman e Zola, alla difesa a tre, con conseguente spostamento sulla corsia di sinistra nel centrocampo a cinque: "Sì, nei tre anni che sono stato al Cagliari facevo un lavoro più difensivo, mentre qui si fa più gioco d’attacco e a me piace perché un brasiliano che si occupa della fase difensiva è particolare (ride, ndr) e a Cagliari ho un po’ sofferto per questo, però ho anche imparato così adesso posso sfruttare meglio tutto quello che so fare. Caratteristiche? Anche se faccio entrambe le fasi, però lavoro meglio quando la squadra attacca. Avendo imparato anche la fase difensiva al Torino riuscirò a farle entrambe. Mi ispiro a Marcelo".
Si chiude con gli hobby: "Non ho particolari hobby, sono un ragazzo abbastanza tranquillo e infatti in tutte le squadre europee in cui sono stato mi dicevano che non ero un brasiliano. Mi piace rilassarmi e stare tranquillo a casa, parlare con la mia famiglia che è lontana. Ogni tanto mi piace andare fuori a cena. Seguo un po’ il basket e a Cagliari quando riuscivo andavo a fare due tiri al canestro, ma niente di che. Mi piace molto l’NBA".
A margine della presentazione di Danilo Avelar, nel ritiro granata è tornato a tenere banco il mercato, con il direttore sportivo Petrachi che valuta sempre l'idea Defrel, obiettivo numero uno per il reparto offensivo. Assieme a Quagliarella, Martinez e Maxi Lopez, è il francese ex Cesena l'uomo giusto per completare il reparto e Cairo con il suo d.s. è al lavoro per trovare l'intesa con Foschi ed i romagnoli: sul piatto potrebbe essere messo il portiere Gomis, che potrebbe essere molto appetibile dalla dirigenza cesenate vista la partenza di Leali verso Frosinone.