Giornata calda sul fronte ducale. Il Parma attende, con impazienza, il responso dell'ultima asta, dopo le precedenti tornate a vuoto. Una busta scatena l'entusiasmo, l'offerta può cancellare il baratro della D e riaprire le porte più accoglienti della B. Il lavoro dei curatori fallimentari, coadiuvati da Demetrio Albertini, porta frutti importanti, il debito attuale è nettamente inferiore a quello iniziale e il club comincia a farsi "appetibile".
Il comunicato, giunto in chiusura, cancella i sorrisi abbozzati al mattino e getta nuovamente l'ambiente nello sconforto, perché la busta della speranza non è in realtà un'offerta concreta, con tanto di cifre, ma una mera manifestazione d'interesse, giunta da due società.
Il Parma è quindi ancora sospeso, senza risposte. L'attenzione si sposta ora sulla giornata di domani, quando al cospetto del giudice delegato, Rogato, e al Comitato dei Creditori, si valuteranno le proposte pervenute oggi dinanzi al notaio Almansi.
"Solo una manifestazione di interesse nella busta consegnata al notaio. I curatori fallimentari del Parma FC S.p.A., dott. Angelo Anedda e dott. Alberto Guiotto, ed il notaio Giulio Almansi, designato dal Giudice Delegato a sovrintendere alle operazioni di vendita competitiva, comunicano che la busta pervenuta entro le ore 12.00 di oggi non contiene alcuna offerta d’acquisto dell’azienda sportiva del Parma FC. La comunicazione pervenuta consiste in una manifestazione d’interesse non conforme a quanto previsto dal Disciplinare di Gara e non corredata da cauzione, a firma delle società VIRIS S.p.A. e Unigasket S.p.A. Tale manifestazione d’interesse, unitamente alle altre comunicazioni ricevute dai curatori nella mattinata odierna, saranno sottoposte all’attenzione del Comitato dei Creditori e del Giudice Delegato nella giornata di domani, affinché vengano prese le opportune determinazioni.".
Il passo, dall'illusione alla realtà, è breve, il Parma, tradito, si accende al primo soffio di vento, salvo poi ritrarsi, sbattuto a terra, senza rispetto.