Inizio della stagione 2012-13. Siamo in estate e l’Empoli, dopo il clamoroso spareggio play-out che vede gli azzurri vincere contro il Vicenza e le dimissioni dello storico ds Vitale che fanno tentennare anche il Presidente Corsi, il quale senza il suo braccio destro è pronto a cedere il suo amato club, inizia a preparare la sua quinta stagione consecutiva in serie B con una rosa da ricostruire e diversi punti interrogativi. Il neo ds Marcello Carli vuole affidare la panchina azzurra a Marco Baroni allora sotto contratto con la Juve, ma questi rifiuta per mancanza di adeguate garanzie sulla qualità della rosa e per una situazione certamente non rosea. Ed allora Carli, beccandosi le critiche e lo scetticismo del popolo empolese e non solo, decide di affidare la squadra a Maurizio Sarri, tecnico nato a Napoli ma cresciuto in toscana che dopo esperienze difficili è in cerca di riscatto. L’inizio in Coppa Italia non è dei migliori, l'Empoli cede proprio al Vicenza e in campionato nelle prime 7 giornate racimola solo 4 punti. Dopo la sconfitta casalinga per 3-0 contro l’Ascoli sembra che l’esonero sia dietro l’angolo per Sarri, ma Corsi conferma l’allenatore spiegando alla stampa di essere fiducioso nonostante i deludenti risultati. E dalla partita successiva con il Lanciano la musica cambia. Sarri modifica il modulo che ora è un 4-3-1-2 sfruttando i rientri di giocatori importanti come Croce e Tavano. Il 3-0 del “Biondi” testimonia un cambio di passo importante per la squadra azzurra che inizia un lungo ed emozionante cammino che la porta alla finale play-off persa con il Livorno.
Ma Sarri e l’Empoli non si scoraggiano e con umiltà iniziano la stagione successiva cercando di ripetere l’annata precedente con un solo obbiettivo: conquistare la serie A. E dopo uno strepitoso campionato il 30 maggio 2014 l’Empoli conquista la decima serie A mandando in visibilio la piazza empolese che vede la sua squadra tornare in serie A dopo 6 anni.
L’Empoli decide di confermare la maggior parte della rosa con alcuni innesti come Sepe e Vecino, ma la stampa nazionale condanna ad una retrocessione certa la squadra di Sarri che ad inizio anno è chiaro: “Sarà un viaggio verso l’ignoto ma una cosa è certa: andremo in ogni campo per imporre il nostro gioco con la voglia di sorprendere e metterci in mostra”. E l’Empoli va oltre le più rosee aspettative facendo partite esemplari contro le big del torneo e affrontando quasi mai periodi di grande difficoltà. L’unico avviene forse dopo tre sconfitte di fila con Cagliari, Sassuolo e Juventus, ma la dirigenza azzurra per tranquillizzare il tecnico gli rinnova il contratto fino al 2017. Poi a gennaio il ritorno di Saponara dopo 1 anno e mezzo passato al Milan rinforza notevolmente l’Empoli che ottiene la salvezza con quattro giornate d’anticipo e zittendo gli scettici di inizio anno.
Valorizzazione dei giovani, bel gioco, palle inattive sfruttate al massimo, gruppo sempre coeso e compatto, più che una squadra una famiglia, ambiente sostiene i propri beniamini, staff tecnico e dirigenziale di alto livello, così l’Empoli e Sarri salgono alla ribalta nazionale diventando la squadra rivelazione dell’anno. Ma forse è proprio per questo che Sarri, dopo 3 stagioni a dir poco eccezionali, decide di dimettersi e di voler iniziare un’avventura più stimolante che possa fargli fare il definitivo salto di qualità. Quindi sempre con l’azzurro empolese nel cuore inizia una nuova avventura azzurra, questa volta con la squadra della sua città natale, il Napoli, sperando di poter avere lo stesso affetto avuto nella città toscana.