Sigaretta di rito, tuta, un pallone, passione e fatica. Maurizio Sarri è un uomo di stampo antico, figlio di una realtà lontana, diversa. Guardando il calcio moderno, fatto di denaro, frenesia, luci della ribalta, Sarri appare alla stregua di un alieno, un omino verde catapultato in una terra sconosciuta. Poi, passando al campo, l'omino verde diventa gigante e l'occhio è rapito dal gioco, dalle idee, dalla competenza.
L'Empoli è una realtà viva, è un corpo a sè stante nella Serie A boccheggiante. Dalla periferia, dalla provincia, al calcio che conta, seguendo sempre gli stessi ideali, sacrificio e coraggio, cuore e testa, una corsa che continua, anche ai piani alti, anche senza investimenti esosi. Impossibile non accorgersi di Maurizio Sarri. La semplicità al potere, la gavetta e poi l'exploit. Ora, volente o nolente, con le luci della ribalta Sarri deve convivere, perché ad Empoli c'è tutto per crescere e insegnare un certo modo di interpretare il calcio, ma una carriera deve avere un obiettivo e l'obiettivo, per amor proprio, deve essere elevato.
Il contratto in azzurro scade nel 2017, ma Sarri è corteggiato da realtà significative, prestigiose. Mentre impazza il mercato dei calciatori, ribolle quello dei tecnici, in attesa di un movimento che scateni un effetto domino.
Mihajlovic è l'erede designato di Benitez a Napoli, ma manca una giornata e all'ombra del Vesuvio si punta a conquistare la Champions, mentre in casa blucerchiata è l'opzione Europa Legue a tenere banco. I discorsi, al momento, sono quindi sottotraccia, ipotesi e informazioni.
Ferrero, insoddisfatto per un finale di stagione altalenante, poco convinto dalle recenti dichiarazioni del tecnico, da un tira e molla fastidioso, valuta piste alternative per non farsi trovare, al dunque, impreparato. Walter Zenga affascina, un ragazzo di Mondo con Genova nel cuore. Zenga, come Sarri, un praticantato lungo in campionati diversi, in attesa della chiamata giusta.
Sarri, come Zenga, anche lui accostato alla Liguria, pronto a sbarcare sotto la Lanterna. La Gds parla di un coloquio telefonico, di un abboccamento, Ferrero, Presidente umorale, un entusiasta, apprezza Sarri, per indole, per spirito, per modo di intendere sport e calcio. Siamo agli albori, ma a Empoli Sarri ascolta le voci. L'ultimo salto è alle porte, in caso contrario, pazienza, la permanenza in azzurro non è un dramma, per uno che da anni si presenta in tuta, sigaretta alla mano, un sorriso e un pallone, dalle prime avvisaglie, dai primi campetti, alla Scala del Calcio.